Altotevere, nasce il servizio di Pronto Intervento Sociale

Una task force attiva 24 ore si 24; in prima linea Comuni, Asl, forze dell’ordine e associazioni

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13 Dicembre 2023
cdc pronto intervento sociale cop

Non lasciare indietro nessuno è lo spirito con cui nasce in Alta Valle del Tevere l’esperienza innovativa del Pronto Intervento Sociale, un servizio aperto 24 su 24, per 365 giorni all’anno, che tenderà una mano a tutte le persone in grave difficoltà, anche nella sfera quotidiana.

Protagonisti del progetto, finanziato dal Fondo per il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) e nel futuro sostenuto dalle risorse garantite dal Fondo Povertà Quota servizi, sono infatti i Comuni della Zona Sociale 1, che con il Comune capofila Città di Castello hanno firmato il protocollo d’intesa triennale per l’attivazione del servizio con i rappresentanti della Legione Carabinieri dell’Umbria, del Commissariato di Pubblica sicurezza di Città di Castello, dell’Usl Umbria 1, della Cooperativa La Rondine, della Pubblica Assistenza Tifernate - Croce Bianca e dell’Asad.

Come funziona il servizio. Attraverso una centrale operativa, saranno garantire a persone in grave difficoltà adeguate e tempestive risposte socio-assistenziali per il tempo utile al superamento del momentaneo stato di bisogno e, se necessario, anche l’avvio di un percorso di presa in carico da parte dei Servizi Sociali del territorio. Disagio sociale, stati di indigenza, bisogni di tutela dei minori e degli anziani, ma anche situazioni di violenza sulle donne, fanno già parte della casistica su cui ha operato il servizio, che da maggio 2023 ha gestito 15 trasporti sociali e 13 prese in carico, con la novità dell’apertura di un canale di sostegno anche ai cittadini non residenti in Altotevere, le persone senza fissa dimora, alle quali è stato garantito l’alloggio per alcuni giorni utile a superare l’emergenza. In pratica, tutto quello che repentinamente e improvvisamente sfocia nei servizi sanitari, ospedalieri, come il pronto soccorso, e territoriali, ma viene intercettato anche dalle forze dell’ordine nell’esercizio dei propri compiti. Il valore aggiunto del progetto è quello di puntare sulla massima integrazione possibile tra forze dell’ordine, pubblico e privato sociale. A segnalare al Pronto Intervento Sociale le situazioni di particolare urgenza potranno essere solo Usl Umbria 1, Carabinieri e Polizia di Stato, che interagiranno con gli assistenti sociali e gli educatori del servizio per attivare gli interventi opportuni, sotto la regia dei Servizi Sociali comunali.

I Comuni coinvolti. “Si tratta di un progetto importantissimo e fortemente innovativo, che consente di dare una risposta tempestiva a tutti quei casi gravi ed urgenti che abbiano carattere di emergenza sociale”, hanno spiegato il sindaco Luca Secondi e l’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti, che, insieme alla responsabile comunale del servizio Lorenza Scateni, hanno sottolineato come “il Pronto Intervento Sociale consentirà una mappatura più completa del bisogno sociale del territorio e, grazie alla collaborazione con il sistema sanitario e con le forze dell’ordine, di costruire una progettualità integrata”. Insieme ai sindaci di Citerna, Enea Paladino, e di Lisciano Niccone, Gianluca Moscioni, e all’assessore alle Politiche Sociali di Umbertide, Lara Goracci, gli amministratori tifernati hanno rimarcato “l’unità di intenti dei Comuni della vallata e la collaudata capacità di lavorare in rete con il mondo della sanità, delle forze dell’ordine e del privato sociale”.

Asl, Forze dell’Ordine, Associazioni. A parlare di un servizio necessario sono stati i rappresentanti delle forze dell’ordine, della sanità e del privato sociale. “La cosa veramente importante è che questo progetto permette di sistematizzare la relazione del Pronto Soccorso ospedaliero e dei servizi sanitari territoriali con i Servizi Sociali e le forze dell’ordine, di fronte all’aumento delle criticità sociali con cui vengono a contatto i nostri operatori, dalle violenze sulle donne al disagio sociale”, hanno osservato il direttore medico dell’ospedale di Città di Castello Silvio Pasqui e la direttrice del Distretto Altotevere dell’Usl Umbria 1 Daniela Felicioni. Il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Città di Castello, Giovanni Palermo, e il dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza Tifernate, Dario Lemmi, hanno evidenziato come “avere dei referenti certi per le forze dell’ordine24 ore su 24, 365 giorni all’anno, agevoli davvero tanto il lavoro quotidiano che svolgiamo nel territorio, che altrimenti incontra a volte ostacoli difficili da superare, soprattutto in certe fasce orarie”. A sottolineare la soddisfazione di “essere protagonisti di un servizio che forse per la prima porta le nostre cooperative a coprogettare realmente insieme” sono stati Luciano Veschi per La Rondine, Monica Nanni per Asad e Claudio Fortuna per la Pubblica Assistenza Tifernate - Croce Bianca, che hanno espresso “la determinazione a rispondere con le professionalità e le energie di cui disponiamo a un bisogno di sostegno sociale che emerge in maniera evidente dalle nostre comunità e al quale con il Pronto Intervento Sociale siamo in grado di sopperire in modo concreto”.

 

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Una task force attiva 24 ore si 24; in prima linea Comuni, Asl, forze dell’ordine e associazioni