Stile ed eleganza, un riconoscimento a Pina Alberti

Ha fatto la storia dell’abbigliamento con la sua boutique aperta per quasi 40 anni nel cuore di Città di Castello. Tra le prime a “vestire” Monica Bellucci nel 1983 per una sfilata. Riconoscimento ufficiale del Comune tifernate a Pina Alberti, 87 anni, maestra d’eleganza e imprenditrice della moda. Fra i suoi clienti anche il maestro Alberto Burri appassionato di camice a quadri e “americane”. Le foto degli anni ’80 che ritraggono Monica Bellucci nell’atelier in piazza Matteotti a Città di Castello, intenta a scegliere abiti di alta moda da indossare, “Pina”, le custodisce gelosamente fra i ricordi più cari. Almeno per una volta ha vestito nel suo atelier assieme alla sorella Tecla, i “sogni” di donne e uomini per quasi quaranta anni, dal ’60 fino al 2001, quando ha chiuso i battenti.

“Nella mia boutique, Monica Bellucci, giovanissima, che già avevo potuto apprezzare per la sua bellezza e talento, venne accompagnata dal parrucchiere Piero Montanucci, manifestando il desiderio di indossare abiti particolari e sfilare al teatro comunale di Città di Castello nell’ambito della manifestazione “Momento Donna”. Sul palco del teatro, Monica, bellissima, incantò tutti e da lì spiccò il volo per il mondo”. Tanti i personaggi famosi, oltre a Monica Bellucci, fra cui Valeria Ciangottini, Sergio Endrigo, Giulio Bosetti, Carlo Fuscagni, Catherine Spaak. E poi, Alberto Burri, il più grande maestro di arte contemporanea, di “casa” da Pina Alberti assieme all’amico, il Professor Nemo Sarteanesi.

Nel giorno della Festa della Donna la comunità tifernate non si è dimenticata di lei. “Donna di spiccata personalità, riferimento autorevole nella moda”, è questa la motivazione del riconoscimento ufficiale che il sindaco Luca Secondi, affiancato dal vice-sindaco, Giuseppe Bernicchi, dagli assessori e dal Presidente del Consiglio Comunale, Luciano Bacchetta, ha consegnato a Pina Alberti al termine della sentita cerimonia alla presenza del figlio, Luigi Alberti (Anna Maria l’altra figlia), giornalista di lungo corso e del collega, Massimo Zangarelli, che ha coordinato l’incontro.

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