Oltre l’Oceano, l’impresa di Alessio Campriani

A bordo di una barca piccolissima, di 5 metri, progettata e costruita a Città di
Castello nel periodo del Covid, il velista tifernate Alessio Campriani ha
compito una impresa: attraversare l’Oceano Atlantico in solitaria. Nonostante
le mille difficoltà, di natura tecnica, fisica, psicologica, c’è riuscito. Alessio ha
raccontato i segreti, le emozioni, le difficoltà e il dietro le quinte in una
conferenza stampa nella sede di Cepu a Cerbara, l’azienda che ha
sponsorizzato la barca e la ‘traversata’. Campriani era partito il 4 novembre
da Lagos, Portogallo, per fare rotta fino a Guadalupa, Caraibi, in tutto 33
giorni di navigazione effettivi (l’arrivo il 5 aprile).
Un’avventura non priva di rischi e difficoltà: Alessio, 54 anni, ha effettuato un
doppio pit stop alle Canarie e a Capo Verde, a causa di un infortunio alla
schiena e alcuni danni alla barca causati da una strambata nel bel mezzo di
una burrasca. Accanto a lui i familiari, lo sponsor Cepu col patron Francesco
Polidori (che ha ricordato come è nata l’idea di sostenere il progetto di
Alessio) e il team del Circolo Velico Centro Italia composto da Stefano
Provincia (maestro d’ascia), Federico Rossi (docente di Ingegneria
dell'Università di Perugia), Franco Milli (vicepresidente del Circolo Velico) e
Federico Minelli (fotografo professionista). A sugello della sua impresa ieri
mattina anche i rappresentanti di Comune e Regione tra i quali l’assessore
regionale Michele Fioroni che ha plaudito all’avventura di Alessio e ai risultati
raggiunti «con la tenacia, la competenza e la passione resi ancora più grandi
poiché coltivati in una regione dove non c’è il mare».

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