L'analisi della stagione della Baldaccio Bruni
Mister Borgo e il direttore sportivo Bruni fanno un bilancio sull'annata biancoverde
Da sinistra: l'allenatore della Baldaccio Renato Borgo e il direttore sportivo Alessandro Bruni
La scorsa domenica, a seguito del pareggio interno ottenuto contro il Nuova Foiano all’ultima di campionato, la Baldaccio Bruni si è assicurata anche per il prossimo anno la permanenza nel campionato di Eccellenza Toscana. Una stagione vissuta col fiato sospeso fino alla fine, raccontata dalle parole dall’allenatore Renato Borgo e dal direttore sportivo Alessandro Bruni.
“L’obbiettivo di inizio stagione era quello di salvarsi quanto prima”, afferma mister Borgo, “facendo meglio dell’anno scorso. Pur avendo un budget non enorme, col direttore sportivo abbiamo costruito una squadra giovane e siamo soddisfatti del risultato, anche se ottenuto all’ultima giornata.”
Anche Bruni si dice soddisfatto della linea verde portata avanti dalla Baldaccio. “Sono molto contento perché abbiamo lavorato con un gruppo di giovani. Ragazzi del 2003, 2004 o anche 2005 che hanno fatto molto bene. Il gruppo era valido, ma chiaramente non era numeroso. Il nostro staff tecnico e atletico hanno lavorato sempre bene, ma inevitabilmente ci sono degli infortuni e per noi pesano. Il campionato di quest’anno è stato molto compresso, con tante partite infrasettimanali. Qualche volta, avendo una rosa corta e giocando su campi non in perfette condizioni, ti porti dietro le scorie.”
“La stagione è stata un’alternanza di emozioni, perché ci è mancata la continuità nei risultati”, continua Bruni. “In casa siamo riusciti a vincere solo tre partite, fra cui la prima di campionato. Nel girone di ritorno poi abbiamo fatto tre punti ad Anghiari solo contro Chiantigiana e Prato 2000 che sono retrocesse. La metamorfosi che ha subito la squadra in casa è difficile da spiegare, soprattutto perché l’anno scorso è nelle gare interne che abbiamo costruito la salvezza. Fuori casa abbiamo fatto ventuno punti e perso solo tre volte. Nelle partite esterne, anche contro avversari di alta classifica, i risultati sono arrivati e questo vuol dire che la squadra si è trovata più a suo agio quando poteva di rimessa.”
Nonostante le difficoltà patite al Saverio Zanchi, nei primi mesi della stagione la Baldaccio è riuscita a rimanere costantemente in orbita playoff. Sul finire del 2022 è però iniziato un periodo di scarsi risultati, che ha rischiato di compromettere l’intera annata. In questo senso, il direttore sportivo identifica precisamente la gara dove le cose hanno cominciato a girare male. “Dopo aver vinto 2-5 a Mazzola Valdarbia, in una di quelle classiche giornate in cui va tutto per il verso giusto, la crisi è partita nella partita in casa col Signa. Vincevamo 1-0 e loro erano rimasti in dieci. Al 70’ ci danno un rigore, lo sbagliamo e alla fine perdiamo 1-2. In più lì si infortunò Giorni, il capitano. Quello poteva essere un crocevia importante, che magari ha tolto certezze a una squadra giovane. Paradossalmente il Signa nel girone di ritorno. Siamo andati a vincere la, nonostante un altro infortunio di Giorni.”
“A dicembre inizia un altro campionato, dove tutti si possono rafforzare e cambiare le rose”, aggiunge mister Borgo. “Noi abbiamo mantenuto tutta la nostra intelaiatura, aggiungendo soltanto Terzi, attaccante proveniente dal Subbiano. Abbiamo sbagliato quattro rigori e tante occasioni da gol. Questi però sono tranquillamente ascrivibili a peccati di gioventù e ci possono stare. L’unico rammarico è quello di aver regalato tanti punti che, se messi in cantiere, ci avrebbero permesso di arrivare a qualcosa di più della salvezza. Per noi, soprattutto contro gli avversari più forti, la fase difensiva è stata fondamentale. La pecca invece è forse stata quella di non avere un classico bomber di categoria. Senza togliere nulla ai ragazzi più giovani, avere quel tipo di attaccante poteva permetterci di fare meno 0-0 e portare a casa dei punti importanti.”
Alessandro Bruni analizza invece la questione da un’altra prospettiva. “In dodici partite non abbiamo fatto gol, mentre nelle altre invece sì. Certamente non avevamo un attaccante da quindici gol stagionali e abbiamo finalizzato meno di quello che abbiamo creato. Venivamo però da un campionato in cui avevamo segnato appena undici gol, record negativo nazionale. Quest’anno siamo passati a trentatré. Abbiamo perso poco, ma è vero che abbiamo fatto diciassette pareggi. Il problema è che abbiamo anche vinto poco.”
D’altronde, come ricorda il direttore sportivo biancoverde, i piani fatti a inizio stagione vanno spesso a scontrarsi con gli imprevisti lungo il percorso e con la fattibilità di certe operazioni. “A dicembre abbiamo cercato un centrocampista e non lo abbiamo trovato. Potevamo prendere Boriosi dal Sansepolcro, ma avevamo già acquistato Terzi e non me la sono sentita di escludere qualcuno che già c’era. Finché nel nostro 4-3-1-2 dietro alle punte abbiamo avuto un centrocampista di rottura i risultati sono arrivati anche sui campi più difficili. Se entrambi i giocatori con quelle caratteristiche si fanno male e sei costretto a metterci un attaccante, è facile andare in sofferenza. Per finire, il portiere che si infortuna a marzo. In questo caso siamo stati fortunati a trovare libero Vaccarecci che ci ha potuto dare una mano.”
Per finire, raggiunto l’obbiettivo stagionale, Renato Borgo ripensa a ciò che di buono è stato fatto nella sua annata da allenatore della Baldaccio, con un occhio proiettato verso l’immediato futuro. “I ricordi positivi sono tanti, perché posso dire di aver allenato un gruppo di ragazzi che non si è mai tirato indietro e ha sempre fatto delle ottime gare. Questo per un allenatore è uno stimolo importante. Ora intanto ci godiamo questi giorni di festa. Poi vedremo assieme alla società, che è seria, quali sono le loro intenzioni e le confronteremo con le mie. Se collimano, probabilmente potremo andare avanti.”
Bruni conclude dicendo: “Prima di tutto dobbiamo ritrovarci con la società, perché quando la stagione si chiude all’ultima giornata arrivi sempre in fondo col fiatone. La filosofia della Baldaccio rimane sempre quella di lavorare in modo serio, nel miglior modo possibile per i mezzi che ci sono. Per noi il gruppo è fondamentale. Ripartiremo quindi dal buon organico che abbiamo, fatto prima di uomini e poi di giocatori, che vanno soltanto ringraziati per i loro sacrifici.”