Caos in provincia, Polcri cerca vie d’uscita

Accelera la crisi tra presidente e consiglio, trattative in corso. Chiassai: “Se ha dignità si dimetta”

22 Marzo 2023
Alessandro Polcri

Alessandro Polcri durante il consiglio provinciale dello scorso 24 febbraio

Nubi sempre più fitte sull’amministrazione provinciale di Arezzo. L’avvicinarsi del voto sul bilancio di previsione e sui documenti collegati, in programma venerdì pomeriggio (ma con ogni probabilità slitterà), ha accelerato la crisi legata al rapporto tra il presidente Alessandro Polcri e il consiglio provinciale.

Appaiono lontani i festeggiamenti di dicembre, quando il sindaco di Anghiari, esponente civico di area centrodestra, superò la candidata ufficiale del centrodestra Silvia Chiassai Martini nell’elezione di secondo livello, riservata cioè ai consiglieri comunali, per l’elezione del presidente della provincia.

Da allora il cammino per formare un consenso all’interno del consiglio provinciale, già in carica dall’anno precedente, è stato arduo e ancora nell’ultima seduta dell’assemblea, il 24 febbraio, i consiglieri di centrodestra respingevano apertamente la proposta di Polcri di una gestione allargata dell’ente.

L’ipotesi di dimissioni tra qualche mese

Pieno di insidie anche il tentativo del presidente di formare una maggioranza di centrodestra, compagine all’interno della quale molti non hanno digerito il “tradimento” dello scorso autunno. Nello stesso centrodestra convivono posizioni divergenti: la linea che appare maggioritaria è quella di chi potrebbe essere disponibile a governare insieme al sindaco di Anghiari, purché tra pochi mesi si dimetta. L’obiettivo è fare in modo che a fine anno – quando è previsto il rinnovo del consiglio provinciale – si voti anche per il nuovo presidente, ponendo così fine con largo anticipo al mandato quadriennale di Polcri.

La posizione intransigente della Lega: “Siamo all’opposizione”

La posizione, che potrebbe incontrare la disponibilità del presidente, non è però unanime: c’è infatti un’ala intransigente, rappresentata dalla Lega, che non accetta l’ipotesi di appoggiare Polcri neanche fino al rinnovo del consiglio e vedrebbe di buon occhio dimissioni molto più rapide: “La possibilità di governare con lui, per quanto riguarda la Lega, è esclusa completamente”, dice il segretario provinciale del Carroccio Gianfranco Vecchi. “Non abbiamo apprezzato nel modo più assoluto i tentennamenti e la linea ambigua di questi mesi”, aggiunge Vecchi, la cui unica apertura è relativa all’ipotesi di limitarsi ad “andare avanti un mese per votare il bilancio”.

Altrimenti “ad oggi l’indicazione alla nostra consigliera è votare contro il bilancio”, rincara il sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli, anche lui in forza alla Lega: “È paradossale – afferma – che chi non ha sostenuto Polcri dovrebbe andare a raccogliere le sue deleghe. Noi abbiamo appoggiato il candidato che ha perso e stiamo all’opposizione”.

Chiassai: “Nel centrodestra chi ha tradito vuole portare a termine il lavoro”

Sposa la linea dura anche (e soprattutto) l’ex presidente della provincia Silvia Chiassai: “Se Polcri avesse un po’ di dignità si dimetterebbe”, dice senza mezze misure. “Dopodiché per me può restare, ma governi con la sinistra che lo ha fortemente sostenuto. Sicuramente io mi sfilo dalla possibilità di appoggiare un sindaco traditore che, dopo che non è riuscito a fare l’accordo con la sinistra, torna a casa dalla destra. Questo è il peggio della politica italiana”, dice la sindaca di Montevarchi.

Chiassai non è tenera neanche con chi è disponibile ad accordi, seppure a termine, con l’attuale presidente: “Non c’è una ragione valida per accogliere una proposta come questa, secondo me il centrodestra fa una scelta che lede un’immagine di coerenza e di rispetto del proprio elettorato. Del resto – chiosa la sindaca valdarnese – se Polcri è presidente è perché una parte del centrodestra ha tradito, quindi probabilmente alcuni dei traditori hanno da portare a termine il proprio progetto”.

Il PD: “Polcri prosegua il percorso di rinnovamento”

Per quanto riguarda le altre componenti del consiglio provinciale, domattina il Patto civico che fa capo all’ex deputato Marco Donati terrà una conferenza stampa i cui toni si preannunciano accesi. Sull’argomento ha nel tardo pomeriggio preso posizione anche il centrosinistra che, come lo stesso Patto civico, ha contribuito in modo decisivo all’elezione di Polcri per poi ritrovarsi in posizione defilata.

Una nota del coordinamento provinciale del PD chiede che “vada avanti il progetto provincia casa dei comuni” lanciato dal sindaco di Anghiari. “Se Polcri volesse tornare nel recinto della destra prosegue il partito guidato da Francesco Ruscelli commetterebbe un errore di incoerenza e un errore strategico, perché è chiaro che la destra vuole la sua fine politica. Il presidente deve decidere se portare fino in fondo la sua scelta di rinnovamento della provincia oppure tornare ai vecchi metodi”, sostiene il PD.

Il partito rivendica anche l'appoggio dato a Polcri a suo tempo: “La scelta della presidente Chiassai di convocare le elezioni il 18 dicembre non ha permesso al nostro fronte di schierare alcun candidato. In questa situazione avremmo dovuto aprire un'autostrada a Chiassai?”, si legge nella nota.

Il consiglio provinciale di venerdì verso il rinvio

La situazione di estrema incertezza che si è venuta a creare rende molto improbabile che venerdì il consiglio provinciale si riunisca, come da programma, per affrontare il bilancio. È quindi attesa per domani la formalizzazione del rinvio della seduta che Polcri aveva convocato nei giorni scorsi.

L'iter del bilancio prevede due passaggi in consiglio intervallati dal parere dell'assemblea dei sindaci, ma prima della scadenza del 30 aprile c'è ancora un po' di tempo. Tempo per cercare la quadra di una situazione forse più complicata di quanto sarebbe plausibile per la gestione di un ente ad oggi depotenziato come la provincia.

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Accelera la crisi tra presidente e consiglio, trattative in corso. Chiassai: “Se ha dignità si dimetta”