Vivere Bio il tesoro delle foreste toscane

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10 Maggio 2017
ttv

Le foreste e la filiera foresta-legno saranno fra gli argomenti della due giorni di lavori "Vivere Bio" che si terrà il 5 e 6 dicembre nell'ex Lanificio di Stia in Casentino. E' un argomento di grande importanza perchè la Toscana, è la regione con la maggiore copertura forestale in Italia con oltre 1 milione di ettari pari al 51 % della superficie agraria e forestale e al 47 % della superficie territoriale. Le aree boscate sono distribuite prevalentemente in montagna (54,8%) e in collina (43,5%) e solo in minima parte in pianura (1,7%). La principale forma di governo dei boschi è il ceduo, che occupa il 75,6% della superficie totale. La maggior parte dei boschi è di proprietà privata (85%) mentre quelli di proprietà pubblica sono circa 130 mila ettari, di cui circa 110 mila ettari appartengono al demanio Regionale. La provvigione legnosa complessiva stimata è di circa 124 milioni di metri cubi, ed ha un tasso di accrescimento del 4% annuo, poco meno di 5 milioni di metri cubi; le utilizzazioni forestali interessano una quota non superiore al 40% dell'accrescimento (circa 2 milioni di metri cubi all'anno) e questo favorisce un ingente incremento del patrimonio forestale e legnoso che attiva una importante filiera del legno. Solo una piccola percentuale di utilizzazioni dei boschi riguarda il legno da opera di cui si stima una produttività potenziale annua di circa 260 mila metri cubi, per lo più pino, castagno e douglasia (Bernetti 2003); la maggior parte degli interventi forestali interessano i boschi cedui per la produzione di legna da ardere che prevale su quello da opera in termini di quantità e valore. Le imprese toscane di utilizzazione boschiva sono circa 1400 con 3400 addetti, mentre quelle di trasformazione del legno sono circa 4200 con 19mila addetti con una media di 4,5 addetti per impresa. Sono presenti in particolare nella provincia di Arezzo – distretto del Casentino particolarmente attivo sia per quanto concerne le utilizzazioni forestale che le la trasformazione del legno - e Pisa. Importante anche la capacità del mondo scientifico di concretizzare la ricerca e la sperimentazione in nuove tecnologie e in prodotti in legno innovativi in grado di valorizzare il legno toscano e l'imprenditoria locale. L'Accademia Italiana di Scienze Forestali (Firenze), il CNR IVALSA (Sesto Fiorentino), il CRA Centro per la Selvicoltura (Arezzo), la Facoltà di Agraria rappresentano in Toscana un cluster d'eccellenza e assumono particolare importanza anche nel nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. È' crescente in Regione anche l'interesse per la gestione forestale sostenibile e la certificazione forestale; questa ultima interessa infatti circa 7000 ettari di foreste pubbliche secondo gli standard PEFC e FSC (certificazione congiunta) Edilizia sostenibile- Abbassare i consumi energetici costruendo in legno Il settore edilizio italiano risulta fra i meno ecoefficienti d'Europa: consuma la fetta più consistente di energia circa i 45% e rilascia nell'aria circa il 50% dell'inquinamento atmosferico. Secondo studi del CNR IVALSA (Istituto Valorizzazione del legno e specie arboree) di Firenze) l'utilizzo del legno per la parte strutturale degli edifici ne migliorerebbe in maniera rilevante le prestazioni energetiche. Si stima che un moderno edificio ad uso abitativo in legno possa comportare una riduzione di oltre il 50-60% dei consumi energetici per la climatizzazione, rispetto ad un edificio simile in muratura realizzato negli anni 70 con classe energetica G. Il legno, rispetto ai tradizionali materiali da costruzione, è rinnovabile e riciclabile, richiede poca energia (circa il 75% in meno). Inoltre la realizzazione di edifici in legno costituisce una delle migliori opportunità per la valorizzazione del patrimonio forestale regionale e per la creazione di nuove opportunità di impresa anche nelle nostre aree rurali.

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