Umbertide: l'Istituto Prosperius si confronta con le aziende umbre. Investire sulla tecnologia nel settore riabilitativo

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10 Maggio 2017
ttv

Si è svolto nella sala convegni dell'Istituto Prosperius di Umbertide l'incontro che ha visto confrontarsi le aziende umbre del settore biomedicale e meccatronica con la realtà innovativa del centro riabilitativo tiberino. Dopo i saluti iniziali da parte della direzione sanitaria con Stefano Cencetti e il prof. Mario Bigazzi, a.d. di Prosperius Tiberino e del sindaco Marco Locchi, è intervenuto il direttore sanitario dell'Istituto Prosperius Marco Caserio che ha presentato l'azienda ai presenti sottolineando l'attività di ricerca e sviluppo e i rapporti con le più prestigiose università straniere, in particolare americane, con le quali sono stati promossi numerosi scambi culturali. L'importanza della robotica e delle tecnologie di ultima generazione per garantire ai pazienti neurologici terapie all'avanguardia e favorire così un miglioramento della qualità della vita è infatti parte integrante del modus vivendi sposato dall'Istituto Prosperius che, da tempo, cura la ricerca studiando l'impatto che le strumentazioni hi-tech possono avere sulla riabilitazione. Le innovative strumentazioni in uso presso il centro e illustrate durante l'incontro e nel corso della visita guidata dal responsabile dell'area neurologica Paolo Milia, mettono a disposizione macchinari di grande efficacia e supporto nell'ambito riabilitativo: l'Amadeo consente ad esempio di effettuare una riabilitazione focalizzata sul polso e sulle dita, permettendo la simulazione del movimento fisiologico di presa e altri movimenti tipici; il Gloreha, a supporto della riabilitazione di pazienti con deficit alla mano e del braccio, permette un trattamento neuromotorio intenso e il paziente può seguire l’esercizio in corso tramite l’animazione 3D della mano in movimento sullo schermo; il Lokomat, un esoscheletro controllato elettronicamente, consente di riprodurre uno schema motorio assimilabile alla normale deambulazione. Ultimi in ordine cronologico gli esoscheletri, con i dispositivi Ekso, Ekso-Va (Variabile Assist) e Indego, sistema robotizzato indossabile in cui la tecnologia applicata alla riabilitazione ha raggiunto risultati sbalorditivi trattandosi di un sistema di vibrazione che mima il controllo del movimento umano: un lieve spostamento del corpo in avanti permette di alzarsi ed iniziare il cammino, un lieve movimento all’indietro ferma e consente la seduta. A questi macchinari viene abbinata la “realtà virtuale”, mediata da computer, che permette ai pazienti di simulare situazioni di vita reale e ai professionisti di personalizzare al massimo i programmi riabilitativi e di calibrarli a misura delle condizioni cliniche del paziente, graduando il livello di difficoltà degli esercizi e andando incontro ai limiti motori o cognitivi della persona. Il tutto, determina benefici sia fisici (riattivazione della circolazione e della funzionalità intestinale, minor gonfiore agli arti inferiori, miglioramento del sonno) che psicologici (miglioramento dell’umore, maggiore motivazione al percorso riabilitativo da parte del paziente). A conclusione della tavola rotonda promossa dall'Istituto Prosperius sono intervenuti Mariano Gattafoni (Polo biomedicale dell'Umbria), Paolo Bazzica (Polo meccatronica umbro), Maurizio Biasini (Istituto nazionale Fisica nucleare – sezione di Perugia), Riccardo Magni (Coat Umbria) e Mauro Zampolini (Rete umbra riabilitazione), tutti concordi nel sostenere e promuovere un progetto di ricerca che possa vedere le aziende del territorio collaborare con l'Istituto Prosperius nel percorso che cerca di trasferire la tecnologia nel settore riabilitativo, sviluppando un nuovo core business per l'economia regionale ed abbattendo sensibilmente i costi.

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