TRAFFICO INTERNAZIONALE E NAZIONALE DI STUPEFACENTI

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10 Maggio 2017
ttv

Avevano creato un linguaggio criptico per comunicare tra loro e concordare carichi e consegne di stupefacente.

Due romani di 32 e 36 anni, proprietari di una pescheria cittadina, comunicavano con due fratelli di Città di Castello, già destinatari di custodia cautelare in carcere per reati connessi al traffico internazionale di stupefacenti, utilizzando un frasario nel quale si faceva riferimento all’acquisto di pesce fresco.

Gli sviluppi dell’attività investigativa riguardante l’Operazione “SAUDADE 2” hanno consentito di delineare con precisione i canali di approvvigionamento di hashish dalla Capitale verso la Valtiberina. Gli uomini del Commissariato di Polizia tifernate e della Squadra Mobile di Perugia hanno ricostruito per mesi l’attività illecita svolta dai due romani, riuscendo a provare i contatti e l’attività criminosa intercorsa tra la coppia di fratelli tifernati e i due arrestati.

Un numero elevatissimo di viaggi con quantitativi ingenti di hashish, testimoniato dai rapporti quasi giornalieri dei quattro, ha visto come base logistica per l’ulteriore smercio la periferia di Città di Castello. Una minima quantità dello stupefacente rimaneva in zona, mentre la gran parte veniva instradato verso Trieste. E’ li infatti che nei giorni scorsi, unitamente all’arresto dei due romani nella Capitale, i poliziotti si sono recati per eseguire due perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti soggetti implicati nel traffico di stupefacenti. Presso l’attività commerciale degli arrestati sono stati sequestrati 16.000 euro in contanti, frutto dell’attività illecita, mentre nel corso delle perquisizioni a Trieste, svolte con la collaborazione della Squadra Mobile di quella città, sono stati recuperati circa 40 gr. di hashish, oltre a materiale destinato al confezionamento di dosi per lo spaccio e a qualche centinaio di euro. Gli arrestati sono stati associati al carcere romano di Regina Coeli a disposizione dell’A.G. perugina.

 

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