Sprechiamo cibo il 50% in più di ciò che pensiamo

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10 Maggio 2017
ttv

Sul fatto che bisogna evitare di sprecare cibo siamo ormai tutti d'accordo e la consapevolezza rispetto a qualche anno fa in Italia è decisamente aumentata. Ma a parte questo dato acquisito, tantissimo c'è da fare. E questo emerge tra l'altro leggendo il Rapporto 2015 Waste Watcher, dove ci sono i primi dati assoluti dei 'diari di famiglia', un test preciso che indica la misura quali-quantitativa dello spreco ad ogni pasto. Ecco così che spreco reale e spreco percepito non coincidono. Proprio alla luce di questo primo test infatti è possibile affermare che lo spreco di cibo domestico reale e’ circa il 50% superiore allo spreco percepito e dichiarato nei sondaggi. Ne deriva che gli italiani sprecano effettivamente circa13 miliardi di euro ogni anno con il cibo buttato nella pattumiera di casa. Lo spreco di cibo, dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli al bidone della spazzatura domestico, vale complessivamente 8,4 miliardi di euro all’anno, ovvero 6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi circa di cibo sprecato”.Il test dei ‘Diari di famiglia’, funziona con monitoraggi e rilevazioni annotate da famiglie campione che devono indicare con precisione la misura dello spreco ad ogni pasto e spiegano come il cibo gettato viene di volta in volta smaltito.  Dal campione rappresentativo studiato si evince che il costo dello spreco alimentare nelle case è salito da 8,1 miliardi 2014 a 8,4 miliardi 2015. Il Rapporto 2015 Waste Watcher si sofferma sui comportamenti degli italiani e registra che:  un italiano su 2 compila una lista della spesa per prevenire lo spreco e l’eccesso di acquisto (51%). Si tratta della medesima quantità di persone che attribuiscono lo spreco domestico all’eccesso di cibo acquistato (46%). Rilevante il dato degli italiani che dichiarano di non gettare in automatico il cibo scaduto, ma di voler assicurarsi che sia davvero andato a male: sono l’81%, 4 su 5 italiani. E ancora: 3 italiani su 4 fanno la spesa al supermercato, e ben 9 italiani su 10 dichiarano di consultare abitualmente l'etichetta dei cibi acquistati. I circa 12,6 miliardi di euro/anno di spreco alimentare delle famiglie, che risultano dall’indagine quantitativa, rappresentano un dato che deve far riflettere e intervenire prima possibile. Come?Bisogna fare prevenzione dato che il cibo sprecato a livello domestico non è recuperabile, anzi dovendo essere smaltito come rifiuto rappresenta un costo economico per le famiglie e un costo ambientale per la società. Pertanto è urgente attivare programmi e campagne di educazione alimentare ed ambientale nelle scuole italiane coinvolgendo studenti, famiglie, insegnanti. L’educazione agro-ambientale non solo è un antidoto formidabile per contrastare lo spreco ma anche un straordinaria occasione per promuovere l’integrazione civile nelle nostre scuole.

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