sansepolcro marconcini su unione dei comuni

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10 Maggio 2017
ttv

Durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale di Sansepolcro è stato chiesto di votare un nuovo statuto dell'Unione dei Comuni che potesse meglio conformarsi alle disposizioni della Legge Regionale 68/11: in particolare l'obiettivo di questo passaggio - affrontato congiuntamente anche dagli altri cinque comuni facenti parte dell'ente comprensoriale - è quello di associare alcune funzioni dei singoli comuni (come i servizi sociali e quelli statistici) in maniera tale da poter ottenere il contributo regionale di 300.000 euro.

Su questo il consigliere Gabriele Marconcini de La Sinistra biturgense si dichiara consapevole del fatto che l'esigenza di questo intervento, il cui complesso iter burocratico dovrà concludersi entro il 31 dicembre prossimo, è fondamentale per poter garantire le risorse necessarie a espletare i servizi pubblici offerti dall'Unione ai cittadini valtiberini. Allo stesso tempo dichiara che le altre modifiche “collaterali” che, cogliendo questa occasione, sono state apportate allo stesso Statuto, contengono, nella maggior parte dei casi, disposizioni più che condivisibili: da questo punto di vista Marconcini condivide l'idea di portare la durata della presidenza da 3 a 2 anni (in maniera tale da avere una maggiore sincronia con le naturali cadenze elettorali dei comuni valtiberini) e, soprattutto, quella di trasferire integralmente la funzione del sociale dai comuni all'Unione, eliminando definitivamente tutte le anomale sovrapposizioni tra i comuni e l'ente che ad oggi continuano a verificarsi. Questi singoli elementi positivi hanno tuttavia impedito a La Sinistra di esprimere un voto positivo, dato che continua ad avere un'idea di fondo molto negativa sull'esistenza stessa dell'ente “Unione dei Comuni”, un'istituzione che secondo Marconcini troppo spesso appare inadeguata sia a offrire un supporto gestionale ai singoli comuni, sia a erogare in modo efficiente i più elementari servizi al cittadino. Del resto, i quattro municipi più piccoli sono già imbrigliati e si punta verso una massiccia consociazione di tutti i servizi. Alla luce di questa prospettiva Gabriele Marconcini si chiede che senso possa avere puntare all'esclusiva salvaguardia dei piccoli “orticelli” di ciascun Comune quando ormai il destino appare tracciato: in un contesto in cui gli enti locali hanno margini di scelta sempre più risicati, lì’esponente biturgense de La Sinistra chiede se non potrebbe essere meglio - finché si è in tempo - fondersi in una soluzione come quella del comune unico, che se fosse approntata deliberatamente in tempi brevi permetterebbe di intercettare cospicue risorse.

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