Maxi operazione antidroga in Valtiberina. Per la prima volta sequestrata la droga sintetica wax

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10 Maggio 2017
ttv

Notevole operazione antidroga dei Carabinieri in Valtiberina: è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misure cautelari custodiali emessa dal GIP presso il Tribunale di Arezzo, dott. Giorgio Ponticelli, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Marco Dioni, nei confronti di tre persone gravemente indiziate di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Tenenza di Sansepolcro, coadiuvati nella fase esecutiva da quelli del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Arezzo e del Nucleo Cinofili di Firenze. Custodia cautelare in carcere per un 39enne e agli arresti domiciliari per un 30enne, entrambi di Anghiari. Obbligo di dimora nel Comune di Anghiari, con permanenza nella propria abitazione in orario notturno e obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria nei confronti di una donna di 37 anni. Quest’ultima, nel corso della perquisizione locale eseguita dai militari, è stata trovata in possesso di circa 100 grammi di hashish, in parte già suddivisa in dosi, di un bilancino di precisione e del materiale atto al confezionamento. E’ stata quindi tratta in arresto in flagranza di reato. Con le stesse motivazioni sono scattate le manette ai polsi di un 39enne di Anghiari, che nella propria abitazione deteneva circa mezzo chilogrammo di hashish e un bilancino di precisione. L'attività d'indagine ha preso l'avvio dalle dichiarazioni rese nel novembre 2013 dalla madre di un giovane consumatore biturgense che, in plurime e reiterate occasioni, dalla fine del 2012 aveva acquistato hashish, marijuana e cocaina per uso personale, mettendo a dura prova la tenuta economica della famiglia. L’indagine, protrattasi fino al giugno 2014, è consistita in attività tecniche di intercettazione, telefonica e ambientale, e in servizi di osservazione, controllo e pedinamento, consentendo di ricostruire la struttura e il modus operandi di soggetti dediti al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, radicata nella Valtiberina Toscana e nell’hinterland perugino. Dall’indagine è emerso che Perugia è il centro preferito dai consumatori di Umbria, Toscana, Marche e Lazio per rifornirsi di droga, dove lo spaccio delle sostanze stupefacenti nel capoluogo umbro è prerogativa pressoché esclusiva dei tunisini. Molti soggetti che prendono parte al mercato della droga sono essi stessi tossicodipendenti: piccoli spacciatori che si prendono i ruoli più visibili e rischiosi nella catena della fornitura e della distribuzione e che, a differenza di quelli appartenenti alle organizzazioni del narcotraffico, non hanno una storia di criminalità continua e violenta ma si impiegano nel traffico di droga principalmente per procurarsi i soldi necessari per la propria tossicodipendenza. Nel corso dell’operazione, denominata “ONE HUNDRED FORTY - SEVEN”, dal nome in codice utilizzato dagli acquirenti per il principale spacciatore, sono stati eseguiti, complessivamente, 10 arresti in flagranza per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e sono stati sequestrati circa 1000 grammi di sostanze stupefacenti di vario tipo (cocaina, eroina, hashish, marijuana e “wax”). Da notare che per la prima volta è stata sequestrata la sostanza stupefacente “wax” (dall’anglosassone colla), sostanza resinosa di colore giallastro estratta dalla marijuana utilizzando come solvente il gas butano che, portando a elevate temperature la sostanza consente di estrarne il solo principio attivo. Dai dialoghi intercettati è emerso inoltre che gli indagati utilizzavano un linguaggio in codice per riferirsi alla sostanza stupefacente, ricorrendo ai termini "mezza pannocchia", "la veloce" o "cristina" per indicare la cocaina, "la lenta" per indicare l’eroina, "metano" per indicare il metadone, o altri termini ancora, come "birretta", "carne", "chianina", “bistecche", "roast beef”, "salsiccia", "finocchiona", "tè green", "affettare", "mezz'ovo". Le principali attività d'indagine sono consistite in servizi di osservazione, pedinamento e controllo da parte dei carabinieri, in servizi di polizia giudiziaria che hanno condotto, nella prima metà del mese di maggio 2014, in Perugia, agli arresti in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti di 5 tunisini tutti fra i 30 e i 46 anni e, il 7 giugno 2014, a Pieve Santo Stefano di due coniugi, lui 33enne di Sansepolcro e lei 31enne di Schio, in provincia di Vicenza, oltre che a sequestri di stupefacenti. A seguito dei recuperi di droga sono state segnalate alle competenti Prefetture trenta persone di Sansepolcro, Anghiari e Orvieto per uso personale di sostanze stupefacenti.

 

 

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