Intolleranze alimentari: 1 italiano su 4 crede di soffrirne

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10 Maggio 2017
ttv

Non è passato molto tempo da quando la Siaaic, la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica, ne ha parlato a Expo 2015: sono circa 8 milioni gli italiani che credono di soffrire di allergie o di intolleranze alimentari senza avere in realtà alcun problema con il cibo. Ora a ribadirlo è la Federazione degli ordini medici (Fnomceo), che ha presentato a Milano, insieme alla stessa Siaaic, ad Aaito (l’Associazione Allergologi ed Immunologi Territoriali ed Ospedalieri) e a Siaip (la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica), il documento che sarà inviato ai medici italiani per chiarire i dubbi sulle differenze tra allergie e intolleranze e sui test scientificamente validati realmente utili nel percorso verso la diagnosi di questo tipo di disturbi. Giustificare problemi di salute con un’allergia è ormai diventata una moda, tanto che i medici si trovano tempestati di richieste di prescrizione di test allergologici. Tuttavia, a fronte di un 25% di italiani convinti di soffrire di un’allergia o di un’intolleranza alimentare solo il 4,5% degli adulti e il 5-10% dei bambini ne è davvero affetto, e ogni anno potrebbero essere evitati 3-4 milioni di test inutili. Le convinzioni degli italiani sono però dure a morire, e nonostante il ripetuto invito degli esperti ad evitare sprechi di tempo e di risorse il ricorso a test inaffidabili aumenta ad un tasso del +10% all’anno. In cerca di una risposta a tutti costi si finisce infatti per fidarsi dei risultati di test - come analisi del capello, VEGA Test, iridologia e biorisonanza - la cui validità non è mai stata scientificamente dimostrata. Secondo Marina Russello, esperta dell’Associazione Allergologi ed Immunologi Territoriali ed Ospedalieri, le analisi di cui fidarsi sono altre: i test cutanei, il test rast, quello per l’intolleranza al lattosio e allo zucchero e, in caso di dubbi, quello di scatenamento orale. A prescriverli deve però essere un medico. Per questo l’iter più corretto da seguire se si crede di avere a che fare con un’ipersensibilità al cibo non è correre di propria iniziativa a sottoporsi a test di dubbia efficacia (e a volte molto costosi), ma descrivere i propri sintomi al medico, che se lo riterrà necessario potrebbe prescrivere una visita da un gastroenterologo o da un allergologo.

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