IL PRONTO SOCCORSO TIFERNATE SOTTO LA LENTE DEL NOSTRO DITELO A TEVERE TV

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10 Maggio 2017
ttv

A Città di castello Non si placano le lamentele di una parte della popolazione tifernate rispetto alla presunta poca efficienza del Pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Ancora al centro di polemiche che si consumano da tempo, l’insufficienza del personale medico e infermieristico, la tempistica di attesa lunghissima e una diversificazione dell’utenza, a detta di alcuni legata alla presenza di un numero maggiore di stranieri in città, che avrebbe aggravato le difficoltà di un servizio già in sofferenza. A questo si aggiunge per alcuni il disagio del pagamento del ticket dopo ore di attesa. Nella fattispecie il picco di iper afflusso pare sia stato registrato nella serata di lunedì sera quanto tra utenza esterna, interna e pazienti più o meno gravi in arrivo con i mezzi del 118, la situazione sarebbe apparsa ai più ingestibile. Molti riferiscono di essersi spostati nella vicina Sansepolcro nella speranza di snellire i tempi per essere visitati. Intanto però la Direzione di Presidio dell’Ospedale tifernate ricorda che il servizio di emergenza da tempo è rimasto invariato, che il lunedì è il giorno che , dati alla mano, presenta picchi di afflusso determinati dai precedenti giorni festivi, e che spesso l’affluenza numericamente sostenuta in questi primi giorni della settimana è determinata dall’inappropriatezza del presunto paziente che avrebbe potuto invece rivolgersi o al servizio di guardia medica o direttamente al medico di famiglia dal momento che si tratterebbe per buona parte di cosiddetti “codici bianchi” coloro che per intendersi sono costretti ad attendere di più vista la priorità data ai codici verdi e a salire, ma con minore incidenza, a quelli giallo e rosso. Il pagamento per questi ultimi, i casi cioè meno urgenti, è disciplinato da una precisa legge dello stato che viene oramai applicata da diversi anni con una cifra di 25 euro e che trova fondamento sia nella già detta formula dell’inappropriatezza, sia nella bassa percentuale, l’8 per cento circa rispetto al totale dei 28.00 pazienti che all’anno usufruiscono del servizio di pronto soccorso a Città di Castello Quanto ai pazienti stranieri, che tuttal’più fanno registrare una maggiore incidenza di richiesta presso il Consultorio tifernate, rispetto al pronto soccorso invece, si tratterebbe perlopiù di cittadini residenti dunque regolari rispetto alla minima percentuale di quanti accolti dalla città come profughi e distribuiti dalle prefetture. E mentre si chiede a gran voce un miglioramento delle prestazioni e dei tempi di attesa soprattutto in termini di maggior impiego del personale, si ricorda anche che nel tempo sono state pure avanzate proposte che prevedessero un turno ulteriore, al pronto soccorso, di medici e infermieri da distribuire nelle 24 ore, ma con un aggravio di costi per la Asl che si aggira attorno ai 160.000 euro annui e che potrebbe far prospettare il serio rischio di un aggravio di costi anche sulle tasche del cittadino stesso

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