Il consigliere regionale Andrea Smacchia si esprime sul Decreto Salva Banche
“Stiamo seguendo con grande attenzione e
preoccupazione la vicenda legata agli effetti del decreto Salva banche sui
piccoli risparmiatori della nostra regione”. Così si è espresso il consigliere regionale
Andrea Smacchi (Pd), annunciando la partecipazione all’assemblea indetta da
Federconsumatori a Gualdo Tadino .
“L’azione della Regione – spiega Smacchi - è vigile ed impegnata su
molteplici fronti. Nell’ultima riunione dell’Assemblea legislativa,
l’Aula ha approvato una mozione che impegna la Giunta a sensibilizzare gli
organi competenti per far sì che vengano intraprese le misure necessarie
affinché 'il Governo tuteli i risparmiatori e investitori che si sono di
fatto trovati a pagare gli effetti della risoluzione della crisi bancaria
della Banca Popolare dell'Etruria e di quelli ipotizzati per altri istituti
di credito che si trovano nella medesima situazione'. Soluzioni sul fronte
governativo si stanno cercando. Sono stati presentati infatti due
emendamenti, firmati anche dai parlamentari umbri del Pd, che puntano ad
alleviare i disagi dei risparmiatori. L’obiettivo è l’istituzione di un
fondo di solidarietà di 120 milioni, di cui 80 a carico del sistema
bancario, per sostenere tutti quegli obbligazionisti che con le perdite sono
sprofondati nell’indigenza. Il secondo emendamento, rivolto agli azionisti,
stabilisce di attribuire loro le eventuali plusvalenze derivanti dalla
vendita delle bad bank. C’è anche la proposta del sottosegretario Zanetti,
che ha parlato di un credito d’imposta del 26 per cento da scomputare
dall’Irpef per ammortizzare le perdite”.
“La Regione – continua Smacchi – sta esercitando dunque il suo ruolo di
controllo e sensibilizzazione sugli organi competenti, per far sì che si
possano perlomeno attenuare gli effetti di questo deleterio decreto sulla
nostra regione. D’altro canto però è utile ribadire che quanto accaduto
è la conseguenza dello sradicamento degli istituti di credito dal
territorio. Le grandi banche acquistano le piccole banche e così viene meno
il rapporto diretto con il risparmiatore, portando anche alla vendita di
strumenti finanziari senza l’adeguata informazione. È venuto meno
purtroppo quel concetto di ‘finanza etica’ che invece dovrebbe muovere
gli istituti bancari”.
“Sarà anche opportuno che venga rivisto il sistema di controllo sulle
banche – conclude Smacchi - per evitare che i costi dei salvataggi si
scarichino sui risparmiatori. Finché non ci sarà una modalità efficace di
sorveglianza e finché non si eviteranno conflitti di interesse tra
controllori e controllati situazioni come quelle di Banca Etruria potranno
verificarsi ancora, colpendo altri risparmiatori”.