I bringoli, i sugosi spaghettoni di acqua e farina tipici di Anghiari, sono stati nel fine settimana al centro della tradizionale festa nel paese toscano

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10 Maggio 2017
ttv

Lo spirito degli anghiaresi non si smentisce mai, con il loro humour tutto toscano, la capacità di fare squadra spontaneamente, in un continuo rimpallarsi battute, commenti salaci, sberleffi amichevoli, con un senso della solidarietà ma anche del gioco che tanto li caratterizza: e la Festa dei bringoli e di San Martino è l’occasione opportuna quant’altre mai per confermare questa identità che affonda le sue radici nella vita contadina e paesana di un passato mai dimenticato. Anghiari è un borgo di cinquemila e passa anime ma soprattutto è un caso unico nei nostri territori, per la coesione e insieme la litigiosità, l’allegria e l’emotività dei suoi abitanti, la loro fantasia e anche a volte la loro spietata franchezza. Il fascino di questo posto sta dunque non solo nella sua bellezza, che è davvero a se stante, ma anche nella sua gente, nella sua enogastronomia e nei suoi gustosissimi prodotti tipici. Una festa soprattutto degli anghiaresi, quella dei bringoli e di San Martino, ma anche una festa per tutti coloro che come noi scelgono di visitare Galleria Magi, piazza del Teatro, piazza Baldaccio e il borgo antico in questa data. I saporitissimi bringoli al sugo di funghi o al ragù di carne, la canaiola da mandar giù con attenzione, perché questo prodotto dell’uva, accattivante, dolce e fresco com’è, ben nasconde i suoi 13 gradi, salvo poi rivelarli quando ormai stanno facendo effetto sulla lucidità di chi l’ha bevuta, il brustichino con aglio, olio nuovo e salsicce, le fragranti caldarroste: queste le eterne ragioni del successo della festa, assieme al prodigarsi dei volontari, Pro Loco in testa, impegnatissimi ad accogliere in allegria concittadini e visitatori. Anche quest’anno eravamo lì: e non ci avremo rinunciato per nulla al mondo.

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