Ex scuola Garibaldi a Città di Castello: "Chiusura e messa in sicurezza dei parcheggi" la richiesta di Sassolini

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10 Maggio 2017
ttv

«Chiusura e messa in sicurezza dei parcheggi all’ex scuola Garibaldi». A chiederlo è l’esponente tifernate di Forza Italia, Cesare Sassolini, che ha presentato una interrogazione sul tema. «Da oltre un decennio – ha affermato – la struttura nota in città come “l’ex scuola Garibaldi”, con tanto di area parcheggio annessa, gran parte della quale pagamento, deturpa, per incuria, l’ingresso al centro dall’omonima piazza». Il rappresentante azzurro ricorda come era «nata per ospitare la stazione ferroviaria tifernate», la struttura originale ha subito delle modifiche nel corso degli anni e dopo «aver ospitato la scuola elementare è stata sede, per alcuni anni, della Polizia Municipale e di alcuni uffici comunali. Non ritenendo più sicura la struttura, a seguito del trasferimento degli ultimi occupanti della palazzina, il luogo è stato completamente abbandonato, rimanendo aperto nell’area esterna che, nonostante le pessime condizioni del terreno, continua ad attirare persone che vogliono parcheggiare la propria auto». « Il consigliere di opposizione nella interrogazione chiede «come sia stato possibile, e se sia lecito, affidare in gestione, a pagamento, il parcheggio antistante l’ex scuola Garibaldi, considerando che l’edificio risulta ormai da anni in stato di abbandono, pericolante e inoltre sgomberato da qualsiasi attività pubblica, mettendo invece in serio rischio l’incolumità di chi parcheggia». Non solo ma Sassolini si chiede «di chi sia stata la responsabilità di aver fatto una scelta così pericolosa e folle per l’incolumità dei cittadini» e se «chiudere i parcheggi adiacenti le mura dell’ex scuola Garibaldi, come Sassolini chiede urgentemente, in attesa che l’edificio venga abbattuto, non sia la soluzione migliore e più sicura, considerando che molto spesso si vedono scendere dalle auto parcheggiate anche intere famiglie con bambini al seguito». Infine l’esponente di Forza Italia chiede anche lumi su «quale sarà il reale destino dell’edificio: se si dovranno aspettare ancora anni per vedere la realizzazione del progetto con relativo intervento sulla zona, oppure se siano previsti in tempi più celeri interventi di messa in sicurezza».

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