Discarica tombata a Ca' di Nardo. Un avviso di garanzia per l'ex sindaco biturgense Daniele Frullani.

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10 Maggio 2017
ttv

Primi clamorosi sviluppi relativi alla vicenda della discarica tombata rinvenuta lo scorso 12 maggio in località Ca' di Nardo nella zona sud del centro urbano di Sansepolcro: all'ex sindaco Daniela Frullani, ma ancora effettiva circa due mesi fa, e al dirigente del secondo settore dell'amministrazione comunale biturgense, l'ingegner Remo Veneziani, la Procura della Repubblica di Arezzo ha notificato un avviso di indagine per abuso di ufficio. Ovviamente, le due persone sono nello "status" di indagati, quindi le eventuali responsabilità sono tutte da provare in merito a una questione caratterizzata dalla massima delicatezza, con i fatti che sicuramente risalgono a un periodo antecedente al quinquennio Frullani e all'arrivo in Comune dell'ingegner Veneziani, nominato a inizio 2012 quando la precedente legislatura era da poco insediata. Il "pool ambiente" della Procura di Arezzo aveva inviato la squadra del Corpo Forestale dello Stato e alcuni addetti dell'Arpat a ispezionare i 3 ettari di terreno posizionato lungo il corso del torrente Afra; l'escavatore aveva sondato 6 diversi punti, rilevando il netto contrasto di colorazioni fra lo strato in superficie e quelli sottostanti, con un passaggio evidente dallo scuro al chiaro e una distinta percezione olfattiva emersa al momento dello scavo. Sopra questo "materiale", il cui volume è pari a circa 50mila metri cubi, c'era un normale campo verde nel quale sono coltivati orzo e grano. I campioni di "materiale" prelevati sono tuttora oggetto di accurate analisi da parte dell'Arpat, anche se a parere del Corpo Forestale c'erano "ragionevoli elementi" per arrivare alla conclusione che si trattasse di fanghi derivanti da processi di lavorazione industriale insomma veleni. Da ricordare che nei pressi scorre l’Afra e la falda acquifera sottostante potrebbe esserne stata inquinata. Adesso, sono due le preoccupazioni principali sulle quali occorre dare una risposta: la pericolosità per l'ambiente e quella per la salute, che saranno consequenziali alla rilevazione dell'esatta tipologia delle sostanze scaricate in quel luogo. Tutte informazioni che permetteranno, a chi di competenza, una ricostruzione esatta e dettagliata di ciò che per anni è accaduto, senza che stranamente nessuno notasse oppure denunciasse nulla. Una storia che è andata avanti per lungo tempo e che risale probabilmente a decine di anni fa.

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