Corsa al bando per le case popolari: gli italiani penalizzati dalla legge regionale. la Lega tuona "Servono uguali diritti"

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10 Maggio 2017
ttv

Stessi diritti per gli italiani come per gli stranieri sul diritto alle case popolari. A chiederlo sono i consiglieri comunali Lega Nord, Riccardo Augusto Marchetti e Valerio Mancini, i quali sottoporranno all'assise una mozione urgente al fine di ottenere la modifica del regolamento comunale in conformità a quello regionale per cui anche gli stranieri, nel momento in cui vogliono concorrere al bando, debbano avere l'obbligo di presentare una certificazione rilasciata dalla propria ambasciata, nella quale si dichiarano tutti i possedimenti patrimoniali fuori dai confini italiani. "Il Decreto del Presidente della Repubblica 445/2000 – spiegano i due leghisti -  permette all'Amministrazione pubblica di richiedere ai cittadini stranieri, sia comunitari che extracomunitari, una certificazione che attesti l'assenza di proprietà su beni all'estero. In alcune regioni, però, tra cui l'Umbria, le istituzioni governative si accontentano di molto meno perché se agli italiani è richiesta una documentazione sottoposta a verifica del catasto, agli stranieri non è richiesto alcuna dichiarazione sui propri possedimenti in terra d'origine. I consiglieri portano in esempio il comune di Arezzo in cui già è in vigore questa legge e dove nell'ultima tornata di assegnazione delle case popolari il 70% delle dimore è stata affidata ad italiani perché possedevano meno beni di altri extra comunitari richiedenti". Si appelleranno quindi al parlamentino di Palazzo Cesaroni chiedendo di modificare il regolamento regionale, ritenendo però altrettanto fondamentale che anche il comune di Città di Castello si attivi presso le istituzioni regionali al fine di introdurre anche nell'ordinamento umbro il requisito soggettivo della non titolarità del diritto di proprietà, comproprietà, usufrutto, uso e abitazione su un alloggio ubicato all'estero per l'assegnazione degli alloggi. In questo modo la Regione non sprecherà più risorse pubbliche per cercare gli aghi nel pagliaio e verrà agevolato chi avrà realmente bisogno.

 

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