Coldiretti: ecco i cibi di Natale da evitare

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10 Maggio 2017
ttv

Erroneamente confuso con il semplice utilizzo domestico di un'autovettura o con il ricorso agli impianti di riscaldamento, l'inquinamento è ormai divenuto la logica dominate dell'era post-industriale e i suoi pericoli si annidano spesso sulle nostre tavole, soprattutto in concomitanza di quel Natale che prevede la presenza di cibi e alimenti prodotti non esattamente a “chilometri zero”. In concomitanza con l'avvio dei lavori della conferenza sul clima di Parigi, Cop 21, Coldiretti ha voluto infatti denunciare il potenziale inquinante della frutta fuori stagione e di tutti quei cibi che necessitano di ingenti chilometraggi e logiche produttive oscure per giungere sulle nostre tavole in previsione del periodo festivo. Nella black list elaborata da Coldiretti spicca la presenza dei mirtilli, generalmente prodotti in Argentina e sottoposti ad un viaggio di oltre 11 mila chilometri che comporta un corrispettivo in combustibile bruciato pari a circa 6.4 kg di petrolio per chilometro, con conseguente immissione di gas serra e agenti inquinanti nei cieli protagonisti dell'approdo transoceanico. Da evitare rigorosamente, secondo la Coldiretti, anche il salmone proveniente dall'Alaska, l'anguria coltivata in Brasile, i melograni e le noci dalla Spagna, i fagiolini verdi egiziani, i meloni di Guadalupe e gli asparagi provenienti dal lontano Perù. In sostanza, Coldiretti ha invitato a rinunciare a prodotti che possono apparire più attraenti, in quanto esotici e associati alle comuni tradizioni culinarie natalizie, per concentrarsi su quel versante agricolo interno e pienamente ecosostenibile, dove i prodotti vengo coltivati secondo logiche sicure e trasportati andando a coprire brevi distanze. Oltre ai dubbi espressi da Coldiretti sulla freschezza di alimenti provenienti dai più disparati angoli della Terra, l'invito è dunque quello di agire sui fattori inquinanti mediante il ricorso ad alcuni accorgimenti domestici che, per una volta, esulano dall'uso dell'autovettura, dall'accensione del riscaldamento e da tutti quegli schemi semplicistici ai quali si vorrebbe ridurre il fenomeno.

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