CITTA' DI CASTELLO VARIANTE A MARZO APPROVAZIONE PARTE STRUTTURALE

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10 Maggio 2017
ttv

In dirittura finale la variante generale al Piano regolatore di Città di Castello, che, terminato il complesso iter amministrativo, alla fine di marzo giungerà in consiglio comunale per l’approvazione definitiva della parte strutturale: lo ha annunciato l’assessore all’Urbanistica Michele Bettarelli. Sono state varie le tappe che hanno scandito il 2015, a partire dall’esame delle 430 osservazioni in circa venti sedute della Commissione consiliare Assetto del Territorio e a maggio l’esame del Consiglio Comunale prima del visto di Regione Umbria e Provincia, che, ottenuto il parere positivo a fine dicembre, ha aperto la strada all’approvazione definitiva, prevista, appunto, alla fine del mese di marzo. La variante, frutto del lavoro congiunto di Giunta, Consiglio, Uffici e professionisti incaricati, è destinata a incidere profondamente sia sul volto che sugli equilibri della città, sulla base di alcuni criteri generali relativi all’edilizia pubblica e privata. Diversi gli aspetti qualificanti, dalla riqualificazione dell’esistente rispetto ai nuovi insediamenti fino alla prospettiva ventennale data alla variante. Nell’economia della variante, la parte strutturale, quella che sarà licenziata a marzo, è fondamentale perché tiene insieme i grandi complessi urbanistici con le aree agricole, con l’edilizia residenziale pubblica o con spazi comunità. Rappresenta dunque una direzione generale della politica dell’amministrazione: Città di Castello ha visto grandi cambiamenti in questi anni, per via del Contratto di quartiere e del Puc II, riguardanti interi quartieri del centro storico. Aggiornate anche le funzioni di contenitori come l’Auditorium di Sant’Antonio, Palazzo Vitelli a Sant’Egidio e Palazzo Vitelli a San Giacomo, che però attende ancora di diventare la nuova sede della nuova Biblioteca comunale. La parte operativa della variante dovrà a sua volta ordinare gli insediamenti esistenti del capoluogo e delle frazioni, subordinando gli interventi ai parametri stringenti del rispetto del contesto, del risparmio di territorio e del recupero di situazioni a rischio. In particolare l’atto urbanistico ribadisce il concetto secondo il quale sia gli incentivi sia i bonus in cubatura debbono essere condizionati alla ecosostenibilità, alla coerenza tra ambito occupato e funzioni, all’accessibilità e alla bellezza che l’intervento conferirà allo spazio urbano. L’iter della variante è stato condizionato da scadenze e transizione di altri enti: dall’entrata in vigore di una nuova legge di settore, che ha costretto il Comune tifernate a far passare sotto la lente delle nuove prescrizioni l’intero impianto della variante, e poi dalla devoluzione delle competenze delle province fino agli avvicendamenti dirigenziali della Regione.

 

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