Apicoltura Toscana finanziamenti per nomadismo e transumanza

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10 Maggio 2017
ttv

Finanziamenti per gli apicoltori "nomadi". Si tratta complessivamente di 160 mila euro che in Toscana verranno ripartiti fra 24 apicoltori che praticano "nomadismo e transumanza". La graduatoria è già consultabile sul sito di ARTEA (l'agenzia toscana per le erogazioni in agricoltura) ed è riferita alla campagna 2015-2016 del Regolamento CE 1234/07. Fra le condizioni necessarie per accedere al finanziamento c'è la denuncia alle ASL del numero di alveari di cui l'apicoltore è proprietario, come definito con la legge regionale 21 del 2009. La denuncia è anche necessaria per ampliare il plafond a disposizione delle varie Regioni, perchè è proprio in base al numero degli alveari così "censiti" che viene fatta la ripartizioni da parte del Ministero per le politiche agricole e forestali. Agli apicoltori l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi ha rivolto un'esortazione affinchè provvedano alla denuncia del numero di alveari, perchè più il dato è alto, più finanziamenti arriveranno e la Regione potrà assegnarli agli apicoltori. Per chi non sa come muoversi il consiglio è di rivolgersi per sostegno e consulenza tecnica alle associazioni apistiche o alle organizzazioni di categoria, che sono sempre presenti sul territorio. La pratica della transumanza è importante, non solo perchè si accresce la qualità del prodotto, ma anche la quantità e varietà di miele (millefiori, acacia, castagno, erba medica, erica, tiglio, girasole, sulla e melata i più diffusi) di polline, pappa reale e propoli. Prodotti apistici questi ultimi di cui si registra in Toscana una produzione interessante (per il polline si stima una produzione di circa 150 quintali nel 2015) con un'aspettativa di ulteriore crescita, pari al 20%, per il 2016 anche grazie all'aumento di interesse per questa attività da parte dei giovani e sopratutto delle donne. L’impegno della Regione Toscana da anni è rivolto a sostenere gli apicoltori e le associazioni rappresentative anche sul fronte della lotta alle malattie (varroa), le pandemie (Vespa velutina e Aethina tumida) e contro l'uso indiscriminato di fitofarmaci e lotta all'inquinamento, oltre al sostegno per la salvaguardia della razza autoctona "apis mellifera ligustica" e più in generale per difendere gli insetti impollinatori che sono importantissimi per l'agricoltura. La Toscana ha prodotto nel 2015 circa 2 tonnellate e mezzo di miele, con una resa stimata di 26 kg per alveare.

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