Verso la nuova Guinza tra frane e restringimenti: la situazione paradossale della SP200

Per ammissione dello stesso ente provinciale, la strada che dal 2026 dovrebbe accogliere il traffico della galleria non avrebbe i requisiti necessari. E i soldi per la messa in sicurezza non ci sono

24 Marzo 2024
sp 200

Un tratto della SP200 Parnacciano nel febbraio 2024

Nelle ultime settimane in Altotevere si è acceso un forte dibattito sul futuro della E78 Fano-Grosseto (il cui tracciato sul versante umbro resta ancora un’incognita) e sull’apertura del cantiere per le opere di adeguamento della galleria della Guinza. La data chiave è quella del 12 febbraio scorso: una giornata definita “storica” dalle istituzioni regionali e i vertici Anas presenti all’imbocco del tunnel in occasione della cerimonia di consegna dei lavori che, entro la scadenza annunciata del 2026, porteranno all’attivazione – seppure in un solo senso di marcia – di un collegamento diretto tra San Giustino e il comune marchigiano di Mercatello sul Metauro.

All'indomani di questa simbolica inaugurazione non si sono fatte attendere reazioni, prese di posizione e polemiche legate al fatto che la Guinza, una volta aperta al traffico, sarà collegata esclusivamente alla SP200 Parnacciano, una strada di competenza provinciale che dalla galleria conduce all’abitato di Lama attraversando le località di Renzetti e Ripole e che oggi, per stessa ammissione della Provincia di Perugia, versa in condizioni non consone ad accogliere flussi di traffico superiori a quelli attuali.

La Provincia: “Non ci sono risorse per garantire le condizioni di sicurezza”

Secondo il parere tecnico fornito a suo tempo dall'ente gestore al Commissario straordinario E78 Massimo Simonini, infatti, la SP200 al momento non sarebbe in possesso “delle caratteristiche geometriche minime per poter soddisfare le esigenze di traffico previste dal progetto SGC E78 anche per un periodo provvisorio e limitato nel tempo”: per tutta la lunghezza della tratta la carreggiata risulta inferiore ai 5 metri di larghezza, arrivando a poco più di 3 metri in prossimità di alcuni piccoli ponti e dissesti franosi sul lato di valle. La stessa Provincia avrebbe poi segnalato varie problematiche relative alle condizioni manutentive della strada – oggetto di fenomeni di smottamento e sprovvista di reti protettive e guardrail – per le quali l'ente “data la limitata disponibilità di risorse finanziarie, non può farsi carico al fine di garantire le condizioni minime di sicurezza connesse alle esigenze del progetto proposto”. Da qui la proposta della Provincia di “consegnare la stessa strada provinciale ad Anas o all’Ente gestore della E78”.

Tra politica e comitati, si accende il dibattito

Il dibattito dei giorni successivi alla cerimonia della Guinza ha visto protagonisti in primis i residenti delle zone limitrofe e alcuni comitati di cittadini che erano presenti anche il giorno dell’evento con alcuni striscioni. Questi gruppi hanno da subito espresso ferma contrarietà a diverse condizioni che si prospettano per la realizzazione dell’opera (partendo proprio dalle condizioni della SP200) e, più in generale, al futuro tracciato che collegherà i tratti umbri della E78 alla galleria. Attraverso manifestazioni pacifiche e iniziative pubbliche, l’obiettivo è innanzitutto quello di sensibilizzare e informare la comunità locale sui futuri scenari che si prospettano con l’apertura a loro dire “forzata” della Guinza.

Dibattito Melasecche-Bettarelli in Regione (fonte: canale Youtube Assemblea Legislativa Umbria)

Successivamente il tema delle condizioni della SP200 è stato oggetto di dibattito nelle sedi istituzionali, a partire dalla Regione Umbria. Nell’ultima Assemblea legislativa, il consigliere di opposizione Michele Bettarelli ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale alle infrastrutture Enrico Melasecche in merito al futuro della E78 nella quale, tra le altre cose, si chiedevano chiarimenti sulle sorti della strada provinciale e sul transito dei mezzi pesanti che nei prossimi mesi opereranno all’interno del cantiere della Guinza. Nella sua risposta, Melasecche ha fornito una serie di aggiornamenti in merito al reperimento di risorse per la progettazione definitiva del tracciato e più in generale sulle opere della galleria, senza tuttavia fornire particolari aggiornamenti sulla questione della SP200.

Nel frattempo il malcontento delle comunità interessate dall'operazione è stato raccolto da vari esponenti politici, a partire da alcuni candidati a sindaco in vista delle elezioni amministrative in programma a giugno a San Giustino. Venerdì 22 marzo, a Mercatello sul Metauro, il gruppo Voci dalla Valle ha organizzato un partecipato incontro pubblico al quale hanno preso parte anche i candidati Stefano Veschi (San Giustino Partecipa) e Fabio Buschi (Communitas), che nei rispettivi interventi non si sono risparmiati in critiche alla scelta di far ripartire la realizzazione della E78 partendo dalla Guinza e “ignorando” la spinosa questione della viabilità di collegamento.

Gli interventi di Stefano Veschi e Fabio Buschi all'evento del 22 marzo organizzato da "Voci dalla Valle"

“Si entra nella galleria e si esce nel nulla – ha ricordato Veschi – la provinciale è assolutamente inadeguata e presenta cinque frane in cinque chilometri. Ci sono restringimenti ovunque e non ci sono guardrail. La stessa Provincia ha espresso parere negativo sul passaggio dei mezzi di cantiere, auspicando un passaggio di competenza ad Anas che mai ci sarà, perché non ci sono i soldi per la messa in sicurezza. Con questa soluzione dell’apertura parziale della galleria, i problemi non vengono risolti, anzi.”

“Stiamo celebrando il fallimento clamoroso della politica partitica – ha tuonato Buschi – È inutile ritrovarsi a fare grandi celebrazioni alla galleria per dei lavori che certamente vanno fatti, ma che allo stato attuale non porteranno a niente. La SP200 non è percorribile, è pericolosa e impraticabile. Va bene, facciamo i lavori sulla Guinza, e poi che succede? Tra l’altro mi è stato riferito che i primi camion avvistati in prossimità del cantiere avrebbero già causato alcuni danneggiamenti nella zona dei Renzetti, questo lascia intendere quali potrebbero essere gli effetti di questa apertura frettolosa e senza prospettiva.”

In conclusione, mentre i lavori alla galleria vanno avanti, la poca chiarezza che fino ad oggi ha caratterizzato il tema della viabilità di collegamento sta iniziando a sortire i suoi effetti su una comunità in attesa di rassicurazioni. Ad oggi, l'unica certezza è che il crescente dibattito e le prese di posizione delle varie parti interessate, unite alle imminenti scadenze elettorali sia a livello locale che regionale, confermano come le questioni della Guinza e della strada provinciale 200 rappresentino oggi due capitoli caldissimi nella lunga e travagliata storia della Due Mari. Una vicenda cruciale per il futuro della comunità altotiberina, tornata ad accendersi dopo un lungo immobilismo, che promette di svilupparsi ulteriormente già nei prossimi giorni e settimane.

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Per ammissione dello stesso ente provinciale, la strada che dal 2026 dovrebbe accogliere il traffico della galleria non avrebbe i requisiti necessari. E i soldi per la messa in sicurezza non ci sono