Mostra Bitta Generation aperta a Citerna fino al 24 settembre

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01 Settembre 2017

Bitta Generation. Nome che nasce dal gioco di parole tra Beat Generation, il collettivo statunitense di poeti e artisti socialmente impegnati, e la Bitta, il pezzo di legno o di metallo utilizzato nei moli dei porti per l'attracco delle barche. È il singolare titolo dato alla mostra in corso fino al 24 settembre prossimo nella Sala degli Ammassi di Citerna, l’esposizione fa parte del progetto “Riprendiamoci il futuro” coordinato dall’arch. Andrea Cecconi pe ril comitato di difesa della terra valtiberina, che prevede un calendario di iniziative in varie parti della vallata tosco-umbra.

Un riferimento che fra l’altro non è legato soltanto al viaggio come condizione esistenziale, ma anche all'incontro con il mondo dei Balcani, per quasi mezzo secolo separato dall’occidente d’Europa da barriere non solo fisiche, ma anche ideologiche. E perciò la mostra Bitta Generation rappresenta una selezione del lavoro sviluppato nell'ambito di 5 seminari internazionali svoltisi in Italia, Bosnia e Serbia tra il 2009 e il 2013, iniziative queste che hanno raccolto il contributo di quasi un centinaio di giovani artisti visivi attorno alle tematiche dello sviluppo sostenibile.

Opere di grafica, animazione, street art e fumetto reportage sono presenti in mostra per denunciare l'impronta ecologica delle attività umane e offrire almeno alcune possibili soluzioni per uscire dalla crisi ambientale che caratterizza i nostri tempi. E quindi fonti energetiche rinnovabili, riciclo, inquinamento, riscaldamento globale, sono al centro di immagini di denuncia ma anche di messaggi positivi, nell'intento di stimolare un cambiamento. Ne consegue che le opere esprimono la sincera preoccupazione per il futuro e la rabbia di una generazione nata in un ambiente quasi irrimediabilmente compromesso. Traspare però l'impegno di farsi portavoce di un cambiamento attraverso l'arte. E si avverte forte il bisogno di ispirare la coesione sociale, per virare verso una società che sia finalmente improntata su uno sviluppo ecologicamente sostenibile.

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