Figlie delle stelle: l’astrologia tra scienza, simbologia e interpretazione

Un viaggio tra i 12 segni zodiacali in compagnia di Irene Vergni. Presto al via il suo primo corso a Città di Castello

22 Febbraio 2024
Irene Vergni

Irene Vergni

Irene Vergni è studentessa di Astrologia presso la scuola Sai (Scuola Astravidya Internazionale), diretta e fondata da Meskalila Nunzia Coppola e affiliata Isar (International Society for Astrological Research). In primavera, partirà il suo primo corso astrologico, dal titolo “Il Cerchio del Cielo, viaggio tra i 12 segni zodiacali”, presso l’Associazione Artè di Città di Castello.

Come definiresti l’astrologia e perché hai deciso di dedicarti a questi studi?

Ho scelto questa strada per vari motivi: il primo è una fascinazione per il mondo simbolico e storico, come le storie dei miti, infatti vengo da studi umanistici, il secondo è l’esigenza continua di indagare la mia persona in un viaggio interiore che ognuno di noi compie a suo modo, infine il desiderio di comprendere perché sono “qui e ora”, che cosa ho a che fare con questo Universo e cosa questo Universo ha a che fare con me. L’astrologia, fondandosi sul piano simbolico, sul piano interpretativo, e sui fattori astronomici, soddisfa queste domande che mi sono posta. La definizione canonica, non a caso, rimanda proprio a questi elementi: l’astrologia è una disciplina interpretativa che studia i fattori celesti e i movimenti planetari alla luce dei loro significati simbolici

Nasce prima l’astrologia o l’astronomia? 

Bisogna fare una premessa: i tempi arcaici e ancora più quelli primordiali sono mondi estremamente complessi, in cui ogni manifestazione del pensiero è legata a tutte le altre. D’altronde agli albori della civiltà la stessa medicina non era disgiunta dalla religione, ad esempio. Potrei dire che è proprio alle origini che tra queste due discipline, l’astronomia e l’astrologia, non esiste separazione proprio perché l’uomo era e si sentiva pienamente parte della Natura. Proviamo a immaginare come poteva essere il cielo nell’epoca primordiale. Da quando l’uomo ha cominciato a guardare le stelle, si è chiesto quali leggi ne governassero il movimento e in quale relazione la sua esistenza stesse rispetto ai grandi astri dell’Universo. Questo lo si può vedere nei primi reperti astronomici, ad esempio le raffigurazioni del cielo sulle tombe egizie. Questo ci riporta a un grande senso religioso. L’affinarsi degli studi astronomici e gli utilizzi delle tecniche astrologiche hanno determinato nel tempo rapporti sempre più complessi, che certo sono andati di pari passo con l’evoluzione della cultura. Il dibattito astrologico è stato in fondo lo stesso che ha riguardato discipline quali la filosofia o la religione: il libero arbitrio, il rapporto tra le sfere spirituale e temporale, ecc.  In ogni caso l’astrologia è stata presente in tutte le epoche e ha riguardato tutti i grandi scienziati che si sono occupati del Cielo, si pensi a Tolomeo, Galileo, Raphael. Quello che voglio dire è che questa materia interpretativa è inseparabile dalla conoscenza scientifica e per questo ha sempre ricercato la sua validità nei principi astronomici. A mano a mano che il progresso della scienza ha affinato le sue tecniche è avvenuta una separazione tra quella che si potrebbe definire “un’astrologia delle masse”, semplice e legata alla superstizione, e in parallelo un’astrologia scientifica, formulata da astronomi che avevano la possibilità di conoscere il cielo con lo studio e gli strumenti adeguati. Questo secondo tipo di astrologia è quello che ha segnato il vero corso di questa disciplina, strutturando un sistema di calcolo e interpretazione fondato su una conoscenza di studio. Per questo uno dei grandi temi è da sempre stato quello della divulgazione e molti nella storia si sono interrogati su come poter diffondere contenuti astrologici validi per riscattare una materia così antica e complessa. Sul piano dell’interpretazione il grande passaggio da un tipo di astrologia classica, meramente previsionale e ancorata a principi deterministici, all’astrologia moderna così come la intendiamo oggi, è stato un punto di svolta: nasce un metodo di interpretazione individuale in cui ogni fattore è osservato in modo non meccanicistico e solo nello specifico contesto di una persona. Per questo, si deve rendere grazie al lavoro di astrologi e professionisti come ad esempio Alan Leo o Dane Rudhyard che dalla fine dell’800 in poi hanno promosso un tipo di astrologia umanistica centrata sulla persona e sulla sua unicità

Quali sono i fondamentali della materia?

In primis, la base scientifica e astronomica: non si può prescindere dal Cielo e dal suo funzionamento. Proprio su questo mi soffermo per puntualizzare la differenza tra Astrologia Occidentale o Tropica e quella Orientale o Siderale: la prima, di cui spesso sentiamo parlare, si basa sui Segni Zodiacali e prende a riferimento l’Eclittica, il movimento apparente del Sole; la seconda invece si fonda sullo studio delle Costellazioni e delle loro posizioni attuali. 

Anche lo studio matematico dei grafici è importante, il calcolo base 60, si lavora con i gradi; quindi, si devono conoscere i principi su cui si regge la disciplina. 

L’altro fondamento è lo studio del Mito. L’astrologia nasce con le storie del Cielo ed è un percorso che risveglia degli archetipi dentro di noi. Lo Zodiaco e i Pianeti raccontano l’immagine e le relazioni ancestrali dell’esistenza del Mondo.

L’ultimo è la tecnica, con questo intendo che è necessario conoscere le regole precise per l’interpretazione astrologica. Si prende per convenzione un sistema e lo si rispetta; poi bisogna conoscere le tecniche per interpretare i grafici. È uno studio complesso. 

L’oroscopo del giorno: come viene fatto e quanto è attendibile? 

L’oroscopo del giorno viene fatto con il calcolo dei corpi veloci seguendo, ad esempio, il movimento della Luna, perché influiscono maggiormente nella quotidianità. È un oroscopo divertente ma non è molto attendibile: è un gioco, una suggestione. Anche perché non esiste un’astrologia collettiva prêt-à-porter, ma un’interpretazione individuale. Non si può creare un assoluto per tutti. Il bello è che ogni è grafico è diverso. Per fare un oroscopo bisogna conoscere la fisiologia di ciascun Tema Natale e la filologia dei fattori celesti nella nostra vita. 

Tema Natale: cosa ci racconta?

Iniziamo da cosa è il Tema Natale: una fotografia del cielo nel luogo e nel momento della nostra nascita. Questo ci fa subito ben capire l’importanza dell’esattezza delle nostre coordinate natali.

Il Tema Natale è uno dei modi per riflettere su noi stessi e sui nostri grandi archetipi. Così attraverso i luminari, Sole e Luna, si può avere il privilegio di scrutare il nostro spirito e la nostra anima; con i pianeti personali possiamo interrogarci su come naturalmente siamo predisposti a pensare, comunicare, lavorare e ricercare il nostro benessere. Infine, i pianeti transpersonali ci domandano quale sia il nostro personale radicamento nel mondo che viviamo, con tutte le sue tendenze e correnti storiche.

La combinazione pianeta-segno-casa ci dirà quali esperienze potremmo vivere negli ambiti di vita e come queste potrebbero manifestarsi. Accanto ai pianeti e ai corpi celesti, i luoghi celesti quali Ascendente o Medio Cielo, per citare i più famosi, si fanno portatori di intensità energetiche molto particolari atte a indicare con maggiore chiarezza il progetto che il nostro essere sente o è chiamato a perseguire in questa vita.

Ciò che è bene ribadire è che l’interpretazione del Grafico Natale non è deterministica, per questo i fattori esaminati vengono inseriti in un sistema di riferimento del tutto individuale e calati nel contingente contesto della persona. Per questo ha poco senso, per quanto divertente, assegnare o assegnarsi superficialmente i caratteri di un segno piuttosto che di un altro. 

Avere una buona conoscenza delle tecniche astrologiche è indispensabile per saper leggere il Tema Natale oltre se stesso. Sebbene studiare i propri archetipi possa rivelarsi l’intero lavoro di una vita, ciò che l’astrologia non può prescindere è la dinamicità dell’esistenza di un uomo che, appunto, muta e si esprime così come i movimenti planetari fanno. L’astrologia è lo studio dei nostri cicli vitali. Oltre ciò che è in potenza, ovvero il nostro Tema Natale, esiste ciò che è in azione, ovvero le nostre manifestazioni e i nostri mutamenti. La persona vive e cambia e non resta mai la stessa, per fortuna! Sebbene, certo, alcuni suoi caratteri permangano immutabili nelle loro qualità primordiali. Ecco allora l’importanza di sapere leggere i cicli nodali, quelli di Saturno, avere la possibilità di interpretare i Transiti, le Progressioni o riscoprire tecniche antiche come le Perfezioni, per poter dare concretezza ai fattori che si manifestano e si evolvono nel tempo e nello spazio. Impossibile pensare che tutto resti fermo al momento della nostra nascita: l’universo si muove e la nostra anima, il nostro pensiero, il nostro corpo con lui. Attraverso queste tecniche archetipiche e dinamiche l’individuo ha la possibilità di ritrovare una centralità nel qui e ora, sentendosi parte di un intero Universo che si muove non intorno a lui, ma con lui. Attraverso la coralità dei suoi fattori astrologici, l’uomo può trovare la libertà di elevarsi nella sua complessità: un ingranaggio unico e inesauribile che si muove nell’infinito e costante ingranaggio del Cosmo. 

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Un viaggio tra i 12 segni zodiacali in compagnia di Irene Vergni. Presto al via il suo primo corso a Città di Castello