Anghiari, sede PD imbrattata con scritte fasciste

Rimossa la targa identificativa. Croci: “Risalire agli artefici”; Cgil: “Non sminuire questi episodi”

di:
08 Gennaio 2023
Barbara Croci

La segretaria del PD di Anghiari Barbara Croci

La sede del Partito Democratico di Anghiari, in via Taglieschi 2, già sede storica del PCI, è stata oggetto di un attacco vandalico. La targa identificativa del partito è stata rimossa e al suo posto è stata lasciata una scritta inneggiante al duce. Il PD anghiarese, come riferisce la segretaria Barbara Croci, ha provveduto a sporgere denuncia: "Il nostro auspicio – dice Croci – è che le forze dell’ordine risalgano al più presto agli artefici di questo brutto gesto di violenza e inciviltà". Gesto che non deve restare impunito, "anche perché il fatto ha un odioso rilievo anche simbolico e, purtroppo, non è un caso isolato".

"Dobbiamo evidenziare, infatti, che negli ultimi anni e anche in questi giorni in numerose altre parti d’Italia sedi del Pd sono state oggetto di atti vandalici, spesso accompagnati da scritte fasciste o intimidatorie. Azioni sciagurate contro la libertà di pensiero, civile e politica. Nella Provincia di Arezzo inoltre è noto che, a partire dal 2020 e durante le ultime campagne elettorali, sono comparse ovunque scritte offensive nei confronti del Partito democratico, alcune delle quali sono tuttora visibili. Ringraziamo i cittadini che hanno segnalato tempestivamente l’accaduto, tutti coloro che già ci hanno espresso solidarietà e che intendono porre più attenzione intorno a questi fatti, a partire dalle forze dell’ordine alle quali è affidata la nostra denuncia", afferma Croci.

Sul tema è intervenuta anche la responsabile della Cgil Valtiberina Giulia Da Mario: "Qualcuno li potrà considerare piccoli gesti: una targa divelta, una scritta inneggiante al Duce. In realtà siamo di fronte allo sdoganamento di comportamenti vietati dalla legge e che mirano a far rientrare nella normalità politica la mentalità, le azioni, i comportamenti fascisti", dice Da Mario, secondo cui "dovere di ogni democratico, qualsiasi sia il suo partito o il suo sindacato, è di tenere alta la vigilanza, non sminuire questi episodi e rivendicarne la sanzione in base a quanto previsto dalla legge. Queste non sono ragazzate: trascurarle è una colpevole sottovalutazione".

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Rimossa la targa identificativa. Croci: “Risalire agli artefici”; Cgil: “Non sminuire questi episodi”