Violenza sulle donne: Città di Castello mette in campo nuovi progetti per aiutare le vittime

Tanti i servizi innovativi, tra cui corsi di formazione per i docenti della scuola primaria. Nel 2023 oltre 590 chiamate al Centro Anti Violenza

22 Gennaio 2024
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Il Centro Anti Violenza Medusa, dopo aver ricevuto più di 590 chiamate di donne solo nel 2023, ha voluto rispondere con progetti concreti, grazie all’aiuto del Comune di Città di Castello.

“Con la forza delle azioni e con un’assunzione di responsabilità collettiva della nostra comunità, abbiamo fatto capire alle donne vittime di maltrattamenti e abusi che devono avere la forza di denunciare, perché c’è una società che è pronta ad accoglierle e affiancarle nel percorso di uscita dalla condizione di violenza in cui vivono” ha spiegato Letizia Guerri, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Città di Castello.

Il servizio che è stato subito messo in atto riguarda dei corsi di formazione sulla violenza di genere per i docenti delle scuole primarie pubbliche e paritarie, che hanno già formato circa cento insegnanti. Grazie all’associazione Liberamente Donna, che gestisce il Centro comunale Anti Violenza Medusa, gli insegnanti sono stati istruiti a riconoscere i segnali di disagio nelle vittime di violenza e a indirizzarle verso i servizi a disposizione del territorio.

“Andare nelle scuole con un progetto che è partito da Città di Castello, ma che è poi stato allargato a tutti gli altri comuni della Zona Sociale 1, ci ha permesso di sensibilizzare il corpo insegnante attraverso la trasmissione degli strumenti conoscitivi e delle informazioni necessarie a chi è in prima linea.” ha dichiarato Letizia Guerri.

A seguito del tavolo di monitoraggio del 25 novembre, dove sono stati elencati e discussi i dati riguardanti i casi di violenza di genere del territorio dell’Altotevere del 2023, il Comune di Città di Castello ha scelto di mettere in atto altre politiche a favore delle donne vittime di violenza. Infatti, alla fine del 2023, è stato il primo comune in Italia a firmare con alcuni sindacati, tra cui CGIL e CISL, un protocollo di intesa per favorire l’inserimento occupazionale delle donne vittime di violenza.

“Un accordo che è subito stato preso ad esempio in Umbria e nel panorama nazionale, che spesso non iniziano nemmeno o si arenano in assenza di un’autonoma capacitò di sostentamenti della persona che viene presa in carico dai servizi sociali.” ha sottolineato l’assessore Guerri, spiegando come “l’indipendenza economica sia un fattore fondamentale per la stessa decisione delle vittime di denunciare i maltrattamenti.”

Il Centro Anti Violenza Medusa ha stabilito l’imperativo di voler continuare su questa strada, con progetti innovativi, che già l’anno scorso hanno aiutato più di 40 donne.

“Lavoreremo ha fondo sugli input del tavolo di monitoraggio del 25 novembre 2023, che ha preso l’impegno di lanciare una sfida culturale nel segno della prevenzione, che parta dalle agenzie educative, la famiglia e la scuola.” ha concluso Letizia Guerri, dichiarandosi soddisfatta dei risultati raggiunti.

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Tanti i servizi innovativi, tra cui corsi di formazione per i docenti della scuola primaria. Nel 2023 oltre 590 chiamate al Centro Anti Violenza