Scuola: proteste in tutta Italia e anche in Umbria, il FGC si mobilita

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14 Settembre 2017

Proteste e scuole presidiate in Umbria all’apertura dell’anno scolastico, con azioni di mobilitazione sia a Foligno che a Spoleto. Un inizio che preannuncia manifestazioni durante l’autunno e iniziative di protesta degli studenti. A organizzare le azioni sul territorio regionale i militanti del Fronte della gioventù comunista (Fgc) che invitano gli studenti ad “alzare la testa” e a lottare per una scuola diversa. “La scuola che viviamo è sempre più lontana dalle esigenze degli studenti – ha dichiarato Yuri Di Benedetto, responsabile regionale del Fgc –, è una scuola di classe piegata agli interessi delle imprese e dei loro profitti. La nostra mobilitazione vuol far risaltare gli esiti negativi della Buona Scuola, soprattutto nell’alternanza scuola-lavoro obbligatoria che è la dimostrazione più chiara di questo stravolgimento: si permette ai padroni di sfruttare il lavoro gratuito di un milione e mezzo di studenti ogni anno e di risparmiare sulla formazione aziendale; si lascia alle imprese la possibilità di avere voce in capitolo sulla didattica e di sostituirsi allo stato nel finanziamento delle scuole”. “Mentre avviene tutto questo – prosegue Di Benedetto – il diritto a un’istruzione di qualità è limitato o negato alla maggioranza degli studenti, tanto che un giovane su sei non riesce a finire il proprio percorso di studi.

Questo modello educativo non valorizza le capacità degli studenti ma li educa alla precarietà e a un futuro di rassegnazione. Non siamo disposti a chinare la testa di fronte a tutto questo, abbiamo bisogno di un’educazione diversa e siamo determinati a conquistarla”. “Siamo pronti – conclude Di Benedetto – a mobilitarci in tutta la regione come nel resto del paese, costruendo fin dai primi giorni di scuola la mobilitazione nazionale del 13 ottobre. Pensiamo già a un’assemblea studentesca pubblica e regionale per sviluppare un percorso di lotta per coinvolgere gli studenti medi di tutti gli istituti superiori. Organizziamoci e lottiamo per rivendicare una scuola che sia davvero a misura di studente, al servizio di noi futuri lavoratori e non delle imprese private. Cominciamo questo anno scolastico a testa alta, perché è più che mai necessario rispondere agli attacchi sistematici portati avanti contro il nostro futuro”.

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