Nuova vita per il canile di Sterpaia Vecchia

Il sindaco Santucci: “Riqualificazione e accreditamenti, ora tra i migliori in Toscana”

02 Marzo 2023

Il servizio video sul canile rifugio di Sterpaia Vecchia

Canile di Sterpaia Vecchia

È soddisfatto il sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci nel riferire ai nostri microfoni l’esito di un sopralluogo dei Nas dei Carabinieri avvenuto a gennaio al canile rifugio di Sterpaia Vecchia: “Nel corso di ispezioni a tappeto in tutta Italia hanno controllato 876 canili e gattili pubblici e privati e ne hanno trovati 244, cioè il 27%, irregolari. Il nostro è risultato regolare e addirittura ci hanno fatto i complimenti, dicendo che è uno dei migliori della Toscana. Questa cosa ci riempie di orgoglio e soddisfazione per un lavoro lungo, partecipato, che ha dato risultati”.

La struttura è di proprietà dell’Unione dei comuni e serve l’intero comprensorio valtiberino. Come ci spiega Elena Chiasserini, da quasi due anni responsabile amministrativa del canile, attualmente Sterpaia Vecchia ospita 22 cani, che vi arrivano per due canali. Nel primo caso si tratta di animali senza proprietario che vengono accalappiati e portati nel canile sanitario di Sansepolcro: se entro 60 giorni nessuno li ha adottati, vengono trasferiti a Badia. Nell’ultimo anno e mezzo questa è la sorte toccata a tre cani, mentre tutti gli altri durante il periodo al canile sanitario hanno trovato chi li prendesse con sé. L’altra strada è un decreto di uno dei sindaci della Valtiberina che assegna il cane direttamente a Sterpaia Vecchia in caso di rinuncia del legittimo proprietario, per esempio per ragioni di pericolosità.

Il canile rifugio ha una storia piuttosto travagliata, segnata anche da polemiche legate in particolare alla perifericità del luogo rispetto ai comuni del fondovalle. La vicenda parte da lontano: “Quindici o venti anni fa c’erano già i box destinati a Sansepolcro, poi l’amministrazione di quel tempo ci ripensò e ci fu un pellegrinaggio da parte del dirigente della Comunità montana per trovare un posto dove costruirlo”, ricorda Santucci. “Noi con l’ufficio tecnico trovammo un luogo compatibile e fu realizzato in questo punto”.

Mediante una convenzione prima con la Comunità montana e poi con l’Unione, il canile è gestito direttamente dal comune di Badia Tedalda, e negli ultimi tempi è stato oggetto di interventi di riqualificazione. È ancora il sindaco che racconta: “Circa due anni fa a forza di battere cassa ho trovato all’Unione dei comuni 10-12.000 euro che sono stati spesi bene per realizzare un’area sgambo molto utile e per rimettere a posto cordoli e fondi di cucce che si erano un po’ sgretolati. Inoltre l’anno scorso c’è stato l’accreditamento Asl del canile e quindi c’è una maggiore attenzione a gestione, certificazioni, registri entrata-uscita, adozioni”.

I cani sono seguiti quotidianamente da tre operai comunali, accreditati dopo appositi corsi, e sono monitorati dalla responsabile sanitaria, la veterinaria Federica Bianchini: “Vengono controllati minimo una volta al mese. Se poi ci sono delle urgenze vengono contattata e vengo a vedere”, ci dice Bianchini. “Se i problemi sono gravi i cani vengono portati via dal canile e ricoverati da me. Attualmente stanno molto bene, sono vaccinati, sverminati, vengono protetti contro i parassiti esterni e il loro buono stato di salute si vede anche dal fatto che hanno un bel pelo e sono grassi”.

Nota dolente è quella delle adozioni: “Nel primo anno e mezzo da quando sono qui sono riuscita a far adottare un solo cane”, spiega Elena Chiasserini. Le cose sono invece andate diversamente con l’arrivo nella struttura di dieci pastori rumeni in seguito alla morte dell’allevatrice Cristiana Gogu: “All’interno di una vicenda tragica, l’unico risvolto positivo è stata una certa visibilità per il nostro canile, con numerose visite e interessamento da parte di associazioni e di moltissimi privati”, commenta la responsabile. “Questo ci ha permesso di far adottare nove cani su dieci e ha reso possibile anche una serie di donazioni che hanno riguardato sia cibo sia somme di denaro, che ovviamente impegniamo per la cura degli animali”.

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