LE REGOLE DELLA PAR CONDICIO NEL SISTEMA ITALIANO DEI MEDIA. SE NE È PARLATO A CITTÀ DI CASTELLO

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23 Maggio 2017

Sono stati molti gli approfondimenti normativi e conoscitivi offerti ai circa 50 giornalisti che a Città di Castello nella Sala degli Specchi del Circolo Tifernate Accademia degli Illuminati di palazzo Bufalini hanno partecipato al corso sul tema “Il ruolo della par condicio nel fragile sistema dei media italiani”, organizzato dall’Ordine professionale umbro dei giornalisti in collaborazione con il Comune. La possibilità di sviscerare la genesi della normativa che regolamenta l’attività di informazione in occasione delle elezioni e dei referendum, nel contesto storico ed evolutivo della carta stampata, del sistema radiotelevisivo e del web nel nostro Paese, ha permesso ai partecipanti di comprendere come il percorso delle disposizioni in materia che disciplinano il lavoro giornalistico sia stato singolarmente indirizzato proprio dallo scenario editoriale e politico italiano. Dopo i saluti dell’assessore comunale Luciana Bassini, con la moderazione del segretario dell’Ordine dei Giornalisti Tiziano Bertini, che ha guidato la discussione sottolineando molti aspetti legati all’esperienza diretta nella gestione della par condicio sul versante dell’informazione istituzionale, i contributi dei docenti tifernati dell’Università degli Studi di Perugia Marco Mazzoni, nella veste anche di presidente del Corecom umbro, ed Enrico Carloni hanno spiegato in modo esemplare le dinamiche dei media nazionali e il rapporto con la politica che la legge 28/2000 ha cercato di regolamentare per tutelare il pluralismo. Le relazioni dei due studiosi si sono intrecciate in modo efficace per evidenziare le criticità dell’attuale scenario nazionale e del lavoro giornalistico, individuando con particolare lucidità i rapidi e profondi cambiamenti generati dall’esplosione dei social network e l’impellenza di un nuovo piano di regolamentazione della par condicio, che tenga conto della progressiva segmentazione dell’informazione indotta dalle cosiddette “bolle tematiche” e dell’indispensabile relazione con la dimensione estremamente polarizzata della circolazione di notizie.

 

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