La tradizione si è rivelata vincente anche nell'edizione 2017 delle fiere di San Bartolomeo

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28 Agosto 2017

La grande tradizione contadina dell’Altotevere Umbro ha vissuto nel fine settimana una delle sue rievocazioni più sentite e amate dai tifernati. Ma particolarmente apprezzate anche dai visitatori giunti da fuori città: è la Fiera del bestiame, momento di sintesi di un passato radicatissimo ma anche espressione di un comparto agricolo tuttora vitale, nonostante i tanti problemi che attanagliano il settore, non solo in questa zona. Grande soprattutto nella giornata domenicale l’afflusso di pubblico al parco Langer Ansa del Tevere, divenuto ormai da quattro anni sede stabile della manifestazione. Del resto per gli altotiberini di oggi, quasi tutti inurbati e lontani dalla dimensione antica della campagna, vedere da vicino gli animali della fattoria è sempre più difficile, e in particolare i più giovani non hanno molte occasioni per conoscere almeno gli aspetti più evidenti e generali dell’agricoltura e della zootecnia. Grande quindi il successo della kermesse, immersa nel verde del parco e suddivisa in tante sezioni diverse, a cominciare subito all’ingresso dall’esposizione dei magnifici capi bovini di razza chianina, maestosi e pacifici, simbolo di una tradizione allevatoriale che ancor oggi permette a questi animali la stabulazione libera e il pascolo allo stato semi brado. Molta curiosità anche per ovini e suini, provenienti anch’essi dagli allevamenti della zona.

Amplissimo il settore degli animali da cortile e di affezione, comprese numerose specie esotiche, in particolare di pappagalli di ogni forma, colore e dimensione, e poi una teoria di canarini, bengalini, cardellini e altri uccellini, canori e non. Presenti anche tacchini americani, anatre, piccioni, oche e gallinacei di varie specie, conigli, criceti e porcellini d’India in gran quantità.

Molto visitato poi il settore florovivaistico, compreso di prodotti d’ortofrutta e da giardino, ricco anche di piante strane ed esotiche, così come assai frequentato il settore gastronomico, nel quale spiccava l’attività in sinergia fra il Centro di formazione professionale Bufalini e alcune aziende del comparto alimentare ed enologico. Ma tanti anche gli stand che proponevano ortaggi, salumi, formaggi e altre delizie giunte in fiera da varie zone del centro Italia, così come alcuni esempi di antichi mestieri della campagna. Importante il contributo della pro Loco di Piosina, quest’anno fortemente impegnata con i suoi volontari nel settore tecnico, logistico e organizzativo, ma anche nella tradizionale distribuzione di cantucci e vinsanto, così come la collaborazione delle rionali di Graticole e Riosecco, che hanno garantito un supporto gastronomico tipico ed efficiente ai tanti visitatori. Insomma, una bella festa collettiva, che ha impegnato a fondo le strutture comunali tifernati, così come l’associazionismo e il volontariato cittadino, oltre naturalmente ai più di centro operatori che hanno esposto il frutto del loro lavoro.

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