Inaugurazione Kilowatt Festival

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17 Luglio 2017

Una lettura collettiva di molti brani del libro “Miniature Campianesi” scritto dall’attrice e drammaturga ravennate Ermanna Montanari, madrina del 15° Kilowatt Festival: è stato questo l’omaggio dei cittadini di Sansepolcro a questa grande artista, fondatrice del Teatro delle Albe, alla quale la manifestazione di quest’anno sotto la dicitura “Progetto Speranza” è dedicata. Persone di tutte le età ed estrazioni sociali si sono immerse nelle memorie della dura vita della campagna romagnola di qualche decennio fa, emersa nuovamente dagli scritti autobiografici della Montanari, e davanti all’autrice, commossa per questo atto d’amore comunitario nei suoi confronti, hanno compiuto un vero e proprio rito iniziale del festival. Ed è stato un momento di grandi emozioni, collettive e individuali.

Alle 22 una piazza Torre di Berta gremitissima ha accolto una delle star del festival, il cantante, pianista e compositore urbinate Rafael Gualazzi, giovane ma già affermatissimo protagonista delle scene musicali internazionali. Gualazzi, col suo fare discreto e riservato, ironico e gentile, ha conquistato immediatamente l’uditorio. Del resto la sua musicalità, la sua cultura affondata nelle radici del jazz sono notissime ormai. A questo, che è già tanto, si aggiunge adesso una vocalità sempre più raffinata e personale, assieme alla già conosciuta ma sempre stupefacente scioltezza esecutiva alla tastiera.

E poi sempre di più emerge la personalità di Rafael Gualazzi, raffinato entarteiner, capace con brevi e precise frasi di immergere subito lo spettatore nel suo mondo musicale. Gualazzi non esce mai dal suo stile, così legato alle cose che lui ama di più: il blues, lo skat, il ragtime e poi tutti gli altri aspetti del meraviglioso universo del jazz, dagli anni 10 a oggi. Ed è con queste prerogative che si fa amare dal suo pubblico, che glielo ha dimostrato anche in questa occasione con un calore intensissimo e autentico.

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