Importanti sviluppi nella vicenda di Cose di Lana con la nomina del nuovo presidente del cda di Supermaglia

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08 Gennaio 2019

Nella complessa vicenda del gruppo Cose di Lana di Sansepolcro si registra un fatto nuovo: infatti Giovanni Grazzini, presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Arezzo, è stato nominato nuovo presidente del consiglio di amministrazione della New-Co Supermaglia. E da indiscrezioni risulterebbe che questa scelta sia stata condivisa anche dal giudice delegato del Tribunale di Arezzo dopo che lo scorso 28 dicembre il cda dimissionario è stato sostituito dalla curatela. Supermaglia Srl continua a condurre in affitto a Sansepolcro il ramo di azienda operativo con i marchi "il Granchio" e "Bramante". E naturalmente in questo scenario c’è sempre l’eventuale aggiudicazione del ramo aziendale alla cooperativa Maglificio 38, composta dai lavoratori dell’azienda. Quanto al nuovo consiglio di amministrazione Grazzini è affiancato da Alessandro Ghiori, anch'egli consigliere dell'Ordine dei Commercialisti di Arezzo. I due dirigenti hanno assunto l'incarico con il solo obiettivo del rilancio dell'attività e del salvataggio dei posti di lavoro per far approdare Supermaglia a un proficua cessione di azienda, come del resto ha confermato lo stesso Grazzini, il quale ha affermato che “clienti e fornitori di Supermaglia possono avere la certezza che l'azienda è viva e vitale, ma in questo momento – ha aggiunto il nuovo presidente – è necessario “il sostegno di tutti, comprese le banche del territorio: infatti moltissime famiglie contano nella definitiva salvezza dell'azienda”. Intanto proprio da oggi Supermaglia è presente al Pitti per presentare le nuove collezioni”. Grazzini ha assicurato infine che il lavoro del nuovo cda non rallenterà in alcun modo le dinamiche aziendali, anzi cercherà di svilupparle.  

E sulla vicenda si registra oggi anche una dichiarazione del sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli, che sottolinea come la nomina di Giovanni Grazzini a presidente di Supermaglia sia una scelta di garanzia operata dal tribunale di Arezzo e dai curatori fallimentari dell’azienda, in modo da mantenere attiva l’operatività della fabbrica.  L’obiettivo per Cornioli resta il mantenimento del marchio assieme alla stabilizzazione dell’assetto dirigenziale dell’impresa, alla quale la comunità valtiberina non può assolutamente rinunciare.

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