I tabacchicoltori dell’Altotevere scrivono una lettera alle istituzioni regionali e ministeriali per chiedere maggiori tutele

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03 Dicembre 2019

«E’ ora che si cominci a parlare della condizione dei tabacchicoltori perchè la nostra situazione è molto difficile».
 
Inizia coì una lunga lettera nella quale gli imprenditori del tabacco chiedono incontri alle istituzioni regionali e ministeriali per avere maggiori garanzie su alcuni punti fondamentali per la tenuta del comparto.
 
Attraverso la lettera esprimono le loro preoccupazioni facendo emergere anche situazioni gravi tra le quali: indebitamenti con le banche, ritardi sulle riscossioni e richieste di finanziamenti per chiudere posizioni ancora aperte delle campagne precedenti.
Quindi un appello alla politica affinché si impegni a trovare le giuste soluzioni.
 
Diverse le questioni che i coltivatori vogliono portare all’attenzione, prima fra tutte quella che riguarda le remunerazioni.
 
Infatti se gli accordi che il ministero ha stipulato con le multinazionali ha garantito un’ottima collocazione del prodotto, ciò che è rimasto invariato è il prezzo medio con il quale viene acquistato il tabacco che è rimasto pressoché invariato negli ultimi 10 anni.
 
Altra questione, fare luce sulle ingenti spese che gli stessi devono sostenere a seguito delle direttive delle multinazionali che acquistano in Italia e che esigono dalla produzione pretese che portano a una lievitazione dei costi.
 
La formazione di un organo garante che riconosca i reali costi di produzione e una giusta politica che imponga un prezzo minimo del prodotto a garanzia della sostenibilità economica per i produttori.

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