Grandine a Sansepolcro: Il Comune chiede lo stato di calamità naturale, Coldiretti registra disastri nelle colture agricole.

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25 Giugno 2019

La disastrosa grandinata di sabato, il Comune di Sansepolcro chiama, la Regione Toscana ora dovrà rispondere: il sindaco biturgense Mauro Cornioli con la sua amministrazione ha avviato le procedure per chiedere ufficialmente il riconoscimento dello stato di calamità naturale.  La richiesta minima è un intervento a supporto dei lavori di somma urgenza realizzati dagli enti pubblici, municipalità in testa. Il primo cittadino considera quanto caduto sabato dal cielo sulla città l’evento peggiore in tempi recenti per Sansepolcro dopo la tempesta di vento del 5 marzo 2015, una data che nessuno qui ha dimenticato. Anche la grandinata è stata un’autentica maledizione, anche se fortunatamente non si registrano danni alle persone. Ma la peggio è toccata ai tanti veicoli colpiti dalle sassate di ghiaccio, che hanno anche sbriciolato le frazioni più fragili di molti edifici storici del centro e hanno ferito poi numerose strutture pubbliche e private, il tutto in una fascia urbana ben delimitata, da viale Osimo all’estremo confine sud della città antica. Pesanti poi i danni alle coltivazioni tra Anghiari, anch’essa parzialmente colpita, e Sansepolcro: è quanto denuncia Coldiretti in una notizia lanciata dall’Ansa, secondo la quale la grandine ha procurato danni alle serre, ha praticamente steso coltivazioni di grano e di mais, ha allagato campi di verdure, e quindi le coltivazioni orticole, e ha buttato a terra la frutta dagli alberi. Per alcune colture questa associazione degli agricoltori stima che il danno sia pari al 50% della produzione. Nel caso infine di un’azienda tabacchicola Coldiretti ha registrato un danno del 100% della produzione.     

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