Gabrio Grilli, storia di un “maestro” del ferro battuto

Forgia i metalli e li trasforma in opere d’arte, nella bottega di piazza delle Oche

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17 Agosto 2023
cdc fabbro grilli

Il maestro del ferro battuto che forgia i metalli e riesce quasi d’incanto a trasformarli, nella difficoltà di lavorazione, in autentiche opere d’arte. Dopo il presepe realizzato con materiale riciclato, Gabrio Grilli, “re” dei fabbri, titolare da tre generazioni con la sua famiglia, di una fra le più antiche botteghe nel cuore del Rione Mattonata, ha ultimato un’altra vera e propria opera d’arte: un paio di sandali da donna con tanto di scatola e carta per coprirli, praticamente identici agli originali.

Una bella storia, questa dei sandali “inossidabili”, racchiusa fra ricordi e amore per un mestiere che lo ha reso famoso in ambito internazionale nelle numerose rassegne dove ha partecipato, assieme ad altri tifernati ed altotiberini che condividono gelosamente la passione per il ferro battuto, Alessandro Di Bari, Aldo Cataldo e Luca Volonterio.

Qualche anno fa, infatti, quell’opera d’arte da poco uscita nella sua bellezza dalla bottega è scomparsa, forse a qualcuno è piaciuta tanto da diventare oggetto del desiderio diciamo a “tutti i costi”. Il maestro Grilli però non si è perso d’animo e si è messo subito al lavoro davanti all’incudine e a colpi di martello e “cesello” l’ha praticamente rifatta tale e quale, scatola e carta comprese. Quei sandali, al di là della loro bellezza e raffinatezza avevano ed hanno un valore altamente simbolico per il maestro Grilli perché appartenevano alla moglie, Giuliana, scomparsa 17 anni fa.

All’inizio del Novecento la bottega fu aperta dal nonno Costantino, in Via delle Santucce in pieno centro storico. Successivamente la sede fu spostata in Piazza delle Oche, nelle vicinanze, una caratteristica piazzetta nel cuore del quartiere della Mattonata: a Costantino succedette il figlio Oreste e poi il figlio Gabrio, quindi, la lavorazione del ferro battuto è stata ininterrotta per ben tre generazioni.

L’interno della bottega conserva ancora oggi l’atmosfera del secolo scorso: ci sono gli attrezzi da lavoro, tra cui una centenaria incudine, e appesi alle pareti riconoscimenti, attestati e articoli di giornale che narrano la storia di questa secolare lavorazione del ferro. Nelle belle giornate il fabbro lavora direttamente sulla Piazzetta delle Oche, prospiciente il portone del laboratorio, e non è insolito che amici, passanti o turisti si soffermino ad ammirare Gabrio che con abilità e maestria crea le sue opere d’arte in ferro.

“Questo è un mestiere che si deve amare sempre, lo si ha nel sangue e si porta dentro tutta la vita”, ha concluso Grilli, alle prese, assieme ad altri compagni di avventura, nella fase di preparazione del Campionato del mondo di forgiatura, la Biennale dell’Arte Fabbrile che si ripete da ventiquattro anni a Stia nel Casentino.

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Forgia i metalli e li trasforma in opere d’arte, nella bottega di piazza delle Oche