Focus sulla Palestina a Città di Castello

Grande partecipazione all’iniziativa sulla difficile condizione di vita nei territori occupati da Israele

20 Aprile 2023
Iniziativa Palestina

“Diritti umani e diritto internazionale. Cosa succede in Palestina?”, questo è il titolo dell’iniziativa pubblica che si è svolta ieri pomeriggio a Città di Castello nella Sala della Biblioteca Comunale “Carducci”. Notevole è stato il ritorno in termini di partecipazione, dato che la platea è stata completamente occupata dalle tante persone pervenute, attratte probabilmente anche dall'autorevolezza dei relatori previsti in scaletta: Francesca Albanese (relatrice speciale dell’ONU nei territori palestinesi occupati dal 1967), Franco Danieli (avvocato esperto di diritto internazionale, già viceministro degli Affari Esteri) e Michele Giorgio (giornalista residente a Gerusalemme), ai quali poi si sono aggiunti gli interventi del pubblico e quello di Luciano Neri (Cenri – Centro relazioni internazionali) che ha anche fatto da moderatore.

Il convegno, promosso da Anthipodi, l’Altrapagina, CenRI, ANPI, CGIL, CISL, UIL e Boteguita, è iniziato con l'esibizione musicale di Alessandra Benedetti, Luciano Aquilani e Stefano Baldacci, quindi con un’introduzione di Neri che poi ha lasciato la parola a Francesca Albanese, la quale ha in primo luogo spiegato in cosa consiste il lavoro da relatrice che ha avuto modo di effettuare per conto delle Nazione Unite. La giurista ha quindi cercato di raccontare cosa succede nei territori palestinesi che sono stai occupati da Israele: soffermandosi sulle differenti condizioni burocratiche dei cittadini palestinesi, sulle difficoltà che limitano gli spostamenti e i ricongiungimenti familiari, sugli arresti sommari praticati dalle autorità israeliane e sul processo di continua espansione dello stato ebraico, Albanese ha parlato di apartheid e violenza strutturale. Il modo di agire di Israele non è dunque, a suo dire, scandito da un episodico esercizio della forza, ma da un’azione sistemica e costante che ha come unico fine quello di reprimere qualsiasi eventuale forma di sollevazione palestinese.

Oltre a questo la relatrice ha anche affrontato il problema dei quasi sei milioni di palestinesi che sono stati cacciati da quelle che un tempo erano le loro terre, per lasciare spazio alle colonie israeliane. Di fronte alla drammaticità del quadro descritto, qualsiasi soluzione si voglia mettere in atto dovrà passare necessariamente verso un riconoscimento dei diritti dei palestinesi: senza questa condizione è impossibile parlare di autodeterminazione e di conseguenza, senza questo passo intermedio, non si può procedere concretamente alla realizzazione di due stati. “L’occupazione di Israele è ingiustificabile perché è mossa da un intento colonialista e vìola il diritto dei palestinesi ad esistere. La comunità internazionale dovrebbe capire ciò e di conseguenza avversare tale atteggiamento, anche con delle sanzioni come quelle che sono state imposte alla Russia per aver invaso l’Ucraina”, ha concluso Francesca Albanese.

Il secondo intervento in scaletta è stato quello di Franco Danieli, il quale si è focalizzato sul fatto che il tempo che sta continuando a trascorrere prima della ricerca di una possibile soluzione, contribuisce a stabilizzare una situazione obiettivamente iniqua: come talvolta accade per quelle questioni su cui viene apposto il segreto di Stato, il tempo, che con il suo scorrere assopisce l’emotività del momento, in Palestina sta favorendo l’indiscussa affermazione del soggetto più forte.

Dopo Danieli ha preso la parola Luciano Neri per raccontare le azioni diplomatiche che egli stesso, talvolta assieme ad altri cittadini tifernati, aveva provato a mettere in atto negli ‘80, alla vigilia della prima Intifada. L’intervento, accompagnato dalle foto del tempo, si è concluso con una riflessione sul presente che ha messo in discussione l’approccio geopolitico dell’intero Occidente: “Israele, ma anche il Nord America e l’Europa dovrebbero capire che a partire da una diversa condizione demografica, i rapporti di forza tra le potenze occidentali e il resto del mondo stanno cambiando; ormai non è dunque più possibile ignorare le istanze di certi popoli che, come i palestinesi, continuano a vivere in una condizione di completa subordinazione”, ha affermato Neri.

Infine da Gerusalemme, tramite collegamento telefonico, ha concluso la scaletta dei relatori Michele Giorgio: il giornalista ha ripercorso i fatti principali che dall’autoproclamazione del 1948 hanno portato alla complicata situazione odierna. Oggi a suo dire il conflitto israelo-palestinese è stato derubricato ad una questione di pubblica sicurezza che bypassa totalmente qualsiasi forma di analisi delle cause che danno origini agli attriti.

Tra i vari relatori della scaletta ci sono stati anche alcuni interventi del pubblico, tra i quali quello di Venanzio Nocchi, ex insegnante e già senatore della Repubblica, che nel contestare l’incondizionato appoggio statunitense alla politica di espansione israeliana, ha sottolineato l’importanza e la necessità di informare i cittadini di quanto accade nel mondo, soprattutto in quei contesti territoriali che i media hanno praticamente smesso di raccontare.

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Grande partecipazione all’iniziativa sulla difficile condizione di vita nei territori occupati da Israele