Dissequestro del viadotto Puleto, un momento simbolico, ma importante.

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29 Ottobre 2019

E’ arrivato il momento del dissequestro ufficiale per il viadotto Puleto, lungo la E45, un atto che è previsto proprio in queste ore. Sono passati quasi 290 giorni dal 16 gennaio, quando la Procura della Repubblica di Arezzo mise i sigilli all’infrastruttura, bloccando le comunicazioni e i trasporti in questa fascia dell’Appennino centrale, con conseguenti gravi difficoltà per le realtà economiche del territorio. Ora i giudici archiviano le necessità riguardanti l’inchiesta penale (che prevedeva l’omessa manutenzione a carico di cinque funzionari e tecnici dell’Anas), in ispecie da quando è stato reso noto l’esito della perizia. Così l’infrastruttura ritorna a brevissima scadenza ufficialmente alla gestione dell’Anas, che attualmente sta comunque realizzando il consolidamento del ponte. Si tratta in questo caso di un’operazione che era già stata programmata prima dell’intervento della Procura e che era stata bloccata proprio per le esigenze dell’inchiesta dei giudici aretini. Tutti in zona ricordano l’iter che ha coinvolto il viadotto della E45 dall’inverno scorso: l’ordine di chiusura, la sostanziale divisione in due tronconi non comunicanti di questa parte dell’Italia centrale, poi la riapertura, in un primo momento limitata al solo traffico leggero, quindi gradualmente altri accertamenti e infine il ritorno del traffico pesante sulla superstrada, in concomitanza con il risultato finale della perizia dell’ing. Claudio Modena. Resta da capire cosa deciderà adesso la Procura aretina in merito ai cinque indagati. Si è infatti a un bivio: o rinvio a giudizio o archiviazione. Per quel che riguarda invece i lavori dell’Anas, bisogna considerare che il 15 novembre prossimo scatterà in zona il piano neve, cosa che fermerà tutte le operazioni fino al ritorno della bella stagione del 2020, quando potrà riprendere il lavoro di consolidamento della struttura, per un totale di spesa previsto in due milioni e mezzo di euro.

 

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