Dibattito in consiglio comunale su tre strutture strategiche per il territorio tifernate.
Tre strutture importanti al centro del dibattito dello scorso consiglio comunale a Città di Castello. Chiesa di San Domenico, abbazia di Badia Petroia e scuola di Rovigliano questi i tre grandi protagonisti di un’interpellanza presentata dai consiglieri di opposizione del gruppo “Castello Cambia” all’attenzione dell’assise cittadina e che hanno sottolineato di aver chiesto già un anno fa lo smontaggio delle impalcature che bloccano i lavori già finanziati a San Domenico la riapertura della cripta dell’abbazia di Badia Petroia di proprietà dello Stato, la tutela del patrimonio mobile dell’ex scuola di Rovigliano e dell’immobile stesso”. E’ di poche settimane fa la notizie dello smontaggio dell’impalcatura che da oltre 15 anni circondava la bellissima chiesa di San Domenico; ne è seguita una profonda pulizia dell’area circostante e a breve sarà rimontata una nuova impalcatura della ditta che porterà a termine i lavori di ristrutturazione. Un iter lungo a livello burocratico, ma per il quale il comune assicura sarà alta l’attenzione al fine di accelerare la conclusione dei lavori. Sull’ex scuola di Rovigliano il vice sindaco Michele Bettarelli ha ricordato come la proprietà della Regione Umbria renda complicato per il Comune fare azioni dirette. Sarà l’assessore regionale Bartolini ad elaborare un progetto grazie ad un canale di dialogo sul patrimonio Franchetti aperto con la Regione. Sono stati molti i sopralluoghi fatti all’abbazia di Badia Petroia, ma sulla cripta il problema di dare seguito a interventi definitivi è aggravato oltre che dalla molteplicità delle proprietà, anche dalla difficoltà di individuare il Ministero che ha competenza sull’immobile. Il primo cittadino Luciano Bacchetta ha infatti precisato che si deve prima capire chi è il soggetto competente, perché ci sono le condizioni e le risorse per intervenire. Non soddisfatti i consiglieri di Castello Cambia promettono di monitorare la questione e ripresentarla se nulla verrà fatto.