Cento anni di vita di Elena Fodaroni fra famiglia, lavoro e amore per la città

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08 Febbraio 2021

Le “cento candeline” della signora, Elena Fodaroni: un secolo di vita trascorso a Città di Castello, fra famiglia, lavoro e amore per la città.

«Tanti auguri alla signora Elena che da qualche giorno è entrata a far parte parte del “ristretto” ed esclusivo novero di ultracentenari tifernati, 15 in totale, 4 maschi ed 11 femmine. Un patrimonio “umano” di cui andare orgogliosi, una ricchezza di valori e ricordi che rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello per tutta la comunità ed esempio per le giovani generazioni. Auguri affettuosi cara Elena», e’ quanto dichiarato dal sindaco, Luciano Bacchetta.

Elena Fodaroni (vedova Conti), nasce a Città di Castello il 28 gennaio del 1921. Dopo la morte della madre, avvenuta in giovane età, vive la sua infanzia e adolescenza in un podere a Badia di Montemaggiore con una zia, le cugine, insieme al padre Alberico la sorella Maria e il fratello Antonio. Passa alcuni anni della  giovinezza sotto le bombe della seconda guerra mondiale. Nel 1950   si sposa con Pietro Conti dall’unione nascono due figlie Leontina e Maria Laura. Lavora per diversi anni come sarta per aiutare il bilancio familiare. Dedica la sua vita alla famiglia accudendo i suoceri, il marito e le figlie. Fervente cattolica sempre pronta ad aiutare il prossimo. Nel 1984 nasce Luca, nipote molto amato, che vive a Milano con la moglie Sara. Tra i suoi hobby preferiti, la cucina, la ricerca dei funghi e la coltivazione di un piccolo orto, mentre ora si dedica al lavoro a maglia. Da anni viene coccolata e aiutata a svolgere gli atti quotidiani della vita da Iva che vive in casa e che a tutti gli effetti è diventata un membro importante della famiglia.

«Per i suoi 100 anni – precisano i familiari - non è stato possibile organizzare una festa con tutti i parenti e amici causa epidemia, ma ha avuto telefonate e messaggi da parte di parenti amici e vicini di casa che l’hanno resa molto felice in attesa di festeggiare quando questo periodo così critico avra’ fine».

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