Aggrediti in piazza due poliziotti: parlano le forze politiche locali

di:
03 Luglio 2018

Ad una settimana dall’aggressione ai danni di due poliziotti avvenuta in piazza Matteotti a Città di Castello ancora è forte la polemica fra la gente e si susseguono in questi giorni le dichiarazioni e prese di posizione di diverse forze politiche.

Da subito il sindaco ha espresso il proprio sostegno alle forze dell'ordine sottolineando l’importante lavoro da loro svolto quotidianamente. Ma sono scaturite polemiche e richieste da parte dell’opposizione politica che chiede più tutela per i cittadini e le forze dell’ordine che tutelano gli stessi. Immediato è arrivato il commento di Valerio Mancini (Lega), che oltre ad esprimere massima solidarietà agli agenti intervenuti ha incontrato il vice questore Lucia Ziliotto proprio negli uffici del commissariato tifernate.

In coda Enea Paladino (consigliere provinciale Fdi) ha rimarcato la gravità dell’accaduto definendola inqualificabile e vergognosa. “la pazienza è finita” scrive. Ma c’è anche chi punta il dito contro il finto buonismo e il sindaco stesso: Cesare Sassolini infatti chiede all’amministrazione di velocizzare il processo di aumento dell'organico, di aggiornamento dell'equipaggiamento, e di armamento dei vigili urbani, che oltretutto in quella occasione, nonostante il loro ufficio sia situato sotto il loggiato Gildoni, a 10 m dalla piazza dove si è consumato il fattaccio, nessuno è riuscito ad intervenire in aiuto ai due agenti aggrediti.

Botta e risposta fra il gruppo Casapound che ha esposto fuori dalla sede comunale un esplicito striscione che recita “Basta degrado, più sicurezza” e l’ANPI di Città di Castello che ha pubblicamente espresso profondo sdegno per questa eccessiva polemica pubblica. Castello cambia chiede di non accanirsi contro l’aggressore facendo di tutta l’erba un fascio, ma di concentrarsi su cosa si può migliorare per evitare il ripetersi di certe tristi situazioni. Intanto il Sap, sindacato autonomo di polizia, è intervento sull'accaduto chiedendo che anche la polizia italiana possa essere dotata del taser, la pistola elettrica, che in simili situazioni sarebbe in grado di immobilizzare subito i soggetti pericolosi, impedendo il più possibile il contatto con essi.

Nel frattempo ad aver creato sconcerto è stata la inevitabile decisione, in attesa del rito direttissimo entro il quale verranno giudicati per resistenza e violenza a pubblici ufficiali, di trattenere agli arresti domiciliari l’uomo e rimettere in completa libertà la donna. Un punto di incontro fra tutte le parti sicuramente c’è, ed è quello di avere leggi più sicure che possano punire gli autori di reati simili a tutela dei cittadini.

Tags