“30 sindaci per la diga” in silenziosa protesta questa mattina a Montedoglio

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30 Novembre 2017

 

Questa mattina dall’alto del muro di sfioro della diga di Montedoglio i sindaci della vallata e zone limitrofe si sono silentemente ritrovati per protesta. Dopo la rottura del muro di scolo dell’invaso nel dicembre 2010 la situazione è rimasta in pieno stallo. Non è stato ancora ufficializzato nessun progetto, nè tanto meno sono iniziati i lavori di restauro e recupero dell’invaso. 30 sindaci quindi dalla Valtiberina alla Val Di Chiana si sono uniti per poter accelerare i lavori. Questa mattina erano presenti 9 sindaci dei comuni di Sansepolcro, Anghiari, Monterchi, Caprese Michelangelo, Badia Tedalda, Sestino, Chiusi della Verna, Verghereto, in rappresentanza di tutti i 30 comuni legati da un importante scopo, ovvero che la diga venga ristrutturata e resa di nuovo funzionante a massimo regime. Una manifestazione silenziosa, e proprio il silenzio è stata la forma di protesta, muti di fronte ad una situazione di stallo. Augusto Tocci si è reso portavoce spiegando che i comuni sono uniti nel dire che la vita della diga di Montedoglio è importante per tutti, e nel ritenere ormai non più accettabile il tempo trascorso da quella tragica notte in cui il muro crollò. Non ci sono ad oggi limiti per dover rimandare i lavori così come non ci sono impossibilità economiche che possano giustificare altri ritardi. Quindi, eclissando con una scritta, che il sindaco di Badia Tedalda ha silenziosamente esposto sul suo petto, i sindaci hanno dichiarato che “dopo sette anni anche loro si sono rotti gli argini”!

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