In un convegno i problemi ambientali legati a Montedoglio

Illustrate a Pieve criticità e misure necessarie per l'ecosistema dell'invaso

08 Maggio 2022
Conferenza su Montedoglio Vincenzo Gonnelli

La relazione del dottor Gonnelli durante la conferenza al teatro Papini

Si è svolto nella mattinata di ieri, 7 maggio, al teatro Giovanni Papini di Pieve Santo Stefano il convegno intitolato Problemi ambientali nell'Alto Tevere e correlazioni con il grande invaso di Montedoglio. Le relazioni tecniche sono state aperte dal professor Adriano Gradi, già sindaco di Pieve e docente di selvicoltura, la cui dettagliata relazione si è incentrata sul ruolo idrogeologico della foresta e delle sistemazioni idrauliche. Gradi ha evidenziato lo stretto legame tra l'ecosistema di Montedoglio e “la funzionalità della foresta, la manutenzione di opere idrauliche abbandonate e la riduzione dell'erosione e quindi dell'interrimento precoce del lago”, individuando nello specifico una serie di lavori urgenti: il “ripristino delle opere idrauliche danneggiate e la costruzione di una o due briglie sul Tevere per la trattenuta di materia solida”; il “rilevamento della rete idrica e dei profili degli alvei dei principali affluenti”; la “realizzazione di adeguate opere idrauliche capillari ad integrazione di quelle esistenti, tese al consolidamento degli alvei e alla riduzione della portata solida”; il “censimento delle superfici soggette ad erosioni, smottamenti e frane”; e un “piano di gestione del patrimonio forestale con razionali interventi selvicolturali su base naturalistica, compresa la sostituzione delle specie provvisorie con quelle definitive”.

L'intervento del professor Adriano Gradi
L'intervento del professor Adriano Gradi

A seguire è intervenuto il dottor Vincenzo Gonnelli, che ha preso spunto da una delibera del consiglio comunale del 1866 per ripercorrere la storia e le cause delle frequenti alluvioni che hanno interessato Pieve Santo Stefano. Gonnelli ha quindi elencato alcuni interventi necessari a scongiurare il ripetersi di episodi analoghi, riepilogando ai microfoni di TTV.it che le misure più importanti ed urgenti sono “l'attuazione di piani di manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di difesa idraulica presenti sul fiume Tevere e sui maggiori affluenti; la predisposizione di un piano di sicurezza idraulica su Pieve Santo Stefano che permetta di gestire in modo automatico il deposito solido che si ferma nel tratto del centro abitato e che va a diminuire la sezione idraulica dei ponti; la redazione di uno studio di gestione idraulica e di sistemazione di tutto il bacino che sia fatto con chiavi moderne, tenendo conto anche che i cambiamenti climatici ci portano piogge sempre più violente ed importanti”.

È stata quindi la volta del dottor Claudio Nocentini, che si è soffermato sul tema della gestione del patrimonio forestale pubblico e privato in Valtiberina. A chiudere la conferenza – che ha visto la presenza del presidente dell'Eaut Domenico Caprini, di rappresentanti del consiglio regionale, della provincia e di vari comuni del territorio – è stato il sindaco di Pieve Santo Stefano Claudio Marcelli, che ha ribadito che “le problematiche legate a Montedoglio non sono solo a sud del lago ma sono anche a nord. Compito degli amministratori – ha detto Marcelli – è tradurre le indicazioni emerse stamani in richieste specifiche alla Regione e al Ministero dell'agricoltura. Non abbiamo bisogno di chissà quali importi per chissà quale motivo, abbiamo bisogno di attenzione al territorio e di poter costruire intorno a questo lago un minimo di servizi, a compensazione di ciò che questa valle ha regalato a tutti gli altri”.

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Illustrate a Pieve criticità e misure necessarie per l'ecosistema dell'invaso