Proroga o eliminazione dell'utilizzo del glifosato in agricoltura: la decisione rimandata al 27 novembre

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20 Novembre 2017

La riunione del Comitato degli esperti dei 28 Paesi non ha raggiunto la maggioranza qualificata per approvare la proposta della Commissione UE che ha indicato in cinque anni il rinnovo dell’autorizzazione per il glifosato. La decisione slitta al 27 novembre. Nove paesi, tra cui l’Italia, hanno chiesto la messa al bando del glifosato entro tre anni. Ma la Commissione è stata irremovibile sul proporre il rinnovo per cinque anni. La licenza per l’utilizzo del glifosato scade il 15 dicembre. Il 24 ottobre scorso una risoluzione del Parlamento europeo ha chiesto di eliminare subito il glifosato per uso domestico e un divieto totale nell'Europa entro il 2022. Il milione trecentomila firme dei cittadini europei raccolte in tutta Europa perché una legge europea metta al bando l’erbicida dalle nostre campagne ha contribuito a bloccare il rinnovo decennale dell’erbicida e ad aprire una discussione in seno all’Ue, grazie anche alla posizione assunta dal governo italiano.L’84% degli italiani è per mettere fine all’uso di glifosato, l’erbicida conosciuto in tutto il mondo non solo perché giudicato “probabilmente cancerogeno” anche per la storia di collegamenti poco chiari e interessi intrecciati tra il mondo della ricerca (non sempre animato da intenzioni super partes) e quello delle multinazionali che producono la chimica destinata ai nostri campi e quindi alle nostre tavole. A temere gli effetti della sostanza, anche l’80% dei tedeschi, il 79% dei francesi, il 77% dei portoghesi e l’81% dei cittadini greci, secondo un sondaggio finanziato da SumOfUs e WeMove Europa. Ma quello che pensano i cittadini non basta. Il 25 ottobre nel Comitato tecnico Ue su cibo e alimentazione (PAFF) i governi europei non è riuscito a decidere se prorogare l’utilizzo del glifosato nei campi europei per 5 anni, oppure se avviare l’eliminazione, concedendo al massimo un periodo per lo smaltimento delle scorte. Occorrerà aspettare quindi la nuova convocazione del Comitato tecnico, prevista per il 27 novembre, per sapere se i governi Ue sanno rispondere alle aspettative dei cittadini. Tuttavia il rischio che non possiamo correre è che la decisione finale sia demandata alla sola Commissione”. Infatti se anche nella riunione del Comitato d'appellodi fine novembre non dovesse esserci la maggioranza qualificata, le regole prevedono che Bruxelles possa adottare la proposta senza l'ok dei paesi.

 

 

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