Onorificenze agli “eroi” del Covid di Città di Castello
Il riconoscimento al dottor Stefano Martinelli e all’infermiera Annamaria Cerboni
Il dottor Stefano Martinelli, direttore della struttura complessa di Anestesia e rianimazione dell’ospedale di Città di Castello, e Annamaria Cerboni, responsabile infermieristica del pronto soccorso, sono stati insigniti dell’Onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica. Il riconoscimento è stato conferito per la dedizione dimostrata dai due professionisti nell’affrontare l’emergenza della pandemia. La cerimonia ufficiale di consegna dei titoli di “cavaliere” da parte del Prefetto di Perugia, Armando Gradone, si è svolta ai Giardini del Frontone nell’ambito delle celebrazioni del 76° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana.
“Mi sento grata di questo riconoscimento che mi è stato assegnato, ma che va assolutamente condiviso con tutto il gruppo del pronto soccorso. Un ringraziamento speciale va al mio primario, il dottor Mario Glidoni, che ha combattuto questa battaglia insieme insieme a noi” ha dichiarato Annamaria Cerboni ai nostri microfoni, raccontando poi alcuni momenti dell’emergenza. “Cercavamo di rendere l’ambiente più familiare ai pazienti ricoverati, cercando di parlare e scherzare con queste persone che si trovavano in questa situazione di disperazione. Ricordo poi una sera, in particolare, nella quale vi era la fila delle ambulanze in attesa di entrare in area grigia, mentre non c’erano posti in tutta la regione. All’interno del nostro reparto ora gli accessi sono tornati sostanzialmente alla normalità”.
“Tengo a precisare che ciascun componente del mio gruppo indistintamente a pieno merito avrebbe potuto ricevere l’onorificenza a me assegnata. La mia nomina è frutto del lavoro di tutti. Alcuni momenti sono stati difficili per noi come personale, chiamati a svolgere carichi di lavoro oltre l’ordinario” ha spiegato invece il dottor Martinelli prima di fornire alcune considerazioni sullo scenario attuale del suo reparto. “Ci troviamo molto sotto organico e questo si riflette inevitabilmente nei fabbisogni dell’utenza”.