VA Sansepolcro, settore giovanile, il punto con Marco Farinelli

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04 Dicembre 2021

Tra i nuovi protagonisti della stagione 2021/22 vi è senza dubbio Marco Farinelli. Il dirigente classe ’78 ricopre oggi il ruolo di Coordinatore dell’Area tecnica del Settore giovanile bianconero, ossia in quello stesso vivaio nel quale egli stesso è cresciuto calcisticamente prima di intraprendere altre esperienze come allenatore, dg ed altri importanti incarichi nelle principali realtà dilettantistiche della vallata. Con lui abbiamo tracciato un bilancio delle attività svolte in questi primi mesi al Borgo.

Di cosa ti occupi nello specifico? Dall’avvento del direttore Guerri, che ha voluto una ristrutturazione della società dal punto di vista tecnico, dividendo tutte le varie squadre nelle varie aree, il mio compito è stato fin qui quello di gestire e monitorare le attività delle squadre nella fascia agonistica del settore giovanile, dall’Under 14 classe 2008 fino all’Under 17 classe 2005.

Sei soddisfatto di quello che è stato fatto fino ad oggi? Assolutamente sì, ma ovviamente c’è ancora tanto lavoro da fare. Essere al fianco di questi ragazzi è una responsabilità notevole, trattandosi di una fascia di età molto importante per il loro sviluppo fisico, motorio e cognitivo. Li prepariamo a diventare ‘grandi’ dal punto di vista calcistico, ma anche personale e sociale e questo è un aspetto chiave del nostro lavoro, perché c’è bisogno di infondere i giusti valori e tirare fuori il meglio da ogni ragazzo.

Oggi rivesti un ruolo strategico nel settore giovanile dove sei cresciuto. Che effetto fa? Ovviamente la chiamata del Sansepolcro è stata per me motivo di orgoglio. Per un borghese doc che ha vissuto dentro questo ambiente fin da bambino è bellissimo rivedere nei nostri ragazzi il percorso che io stesso ho vissuto dagli 8 ai 19 anni. Tornare dopo tanti anni e tante esperienze che ho avuto su altre realtà come giocatore, allenatore e dirigente è stato bellissimo. Per me il calcio è motivo di forte passione e tornare dove tutto ha avuto inizio è stato un po’ come tornare a casa.

Quali obiettivi per il futuro? Come detto, la formazione dei ragazzi a 360 gradi è la priorità assoluta, sia nel breve che nel medio-lungo periodo. Per raggiungere questo risultato occorre intraprendere un percorso quotidiano di sostegno e affiancamento ai ragazzi, ma anche di ascolto. È fondamentale comprendere eventuali problematiche, così come le cose positive che i giovani bianconeri vivono nel loro quotidiano. Un’attività di supporto no-stop e di indirizzo.

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