Sansepolcro, l’addizionale accende la politica

Tantissime prese di posizione, le argomentazioni pro e contro. Laurenzi invoca l'unità delle minoranze

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18 Marzo 2023
Comune di Sansepolcro

L'ingresso di Palazzo delle Laudi, sede del comune di Sansepolcro

Le modifiche all’addizionale Irpef varate dal consiglio comunale di Sansepolcro sabato 11 marzo continuano a far discutere. Il tema ha infiammato la politica biturgense come raramente accaduto in tempi recenti, e nel corso della settimana sono state numerosissime le prese di posizione sull’argomento.

Il provvedimento: abolita la suddivisione per scaglioni di reddito

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In sintesi, la misura prevede che – fatta salva l’esenzione per i redditi inferiori ai 10.000 euro – per tutti gli altri l’aliquota passi allo 0,8%. È stata così soppressa la precedente distinzione per scaglioni di reddito (0,5% fino a 15.000 euro; 0,65% fino a 28.000 euro; 0,7% fino a 50.000 euro; 0,75% oltre i 50.000 euro).

Contro la proposta illustrata dall’assessore al bilancio Alessandro Rivi era stato presentato un emendamento dal gruppo PD-InComune finalizzato a ripristinare gli scaglioni, prevedendo rincari contenuti in ciascuno di essi e compensando il minor aumento di gettito con il rinvio di assunzioni di personale e con parte degli oneri di urbanizzazione.

La maggioranza aveva difeso la misura elaborata dall'amministrazione, esprimendosi contro l’emendamento e a favore del bilancio non emendato; viceversa il centrosinistra, mentre Fratelli d’Italia aveva optato per l’astensione in entrambe le votazioni.

Dopo il dibattito consiliare sono stati molto numerosi gli interventi sul tema da parte delle forze politiche, oltre che dell’amministrazione comunale. Proprio la nota dell’ufficio stampa del comune ha ribadito le parole dell’assessore Rivi secondo cui “l’aliquota dello 0,8% adottata è quella degli altri comuni provinciali e di quelli limitrofi come San Giustino e Anghiari, e rispetto a tanti altri siamo anche più virtuosi in quanto abbiamo una soglia di esenzione per i redditi fino ai 10.000 euro, senza dimenticare che anche sull’Imu siamo su percentuali più basse di altri centri”.

Critiche dai gruppi consiliari di centrosinistra

Note critiche sono arrivate dai gruppi consiliari di centrosinistra. Per PD-InComune, quando “la capacità di spesa delle famiglie si è ridotta al minimo a causa dell’inflazione galoppante e dei rincari sull’energia, non ci sembra il momento opportuno per chiedere altri sacrifici che peseranno tra i 30 euro e gli 80 euro, in media, a lavoratore o pensionato. Inoltre, questa tassa non tiene conto del numero dei figli a carico, degli affitti, dei mutui che gravano sui bilanci familiari. A noi non interessa cosa succede in altri territori, ci preme la situazione di Sansepolcro e dei sui nuclei familiari che fino ad ora, grazie a una politica di contenimento della spesa pubblica, hanno sempre visto preservati i propri redditi”.

Per la compagine Adesso-Riformisti, vicina al Terzo Polo, “l’amministrazione comunale, con il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza, aumenta le  tasse per tutti i cittadini del Borgo, ma questa volta saranno le famiglie con i redditi più bassi a pagarne le maggiori conseguenze. L'approccio scelto dalla maggioranza è sbagliato e avrà un impatto negativo sulle famiglie dei cittadini di Sansepolcro a basso e medio reddito”.

La maggioranza attacca il PD che replica attraverso la segreteria

Le forze di maggioranza si sono invece espresse a sostegno della misura. Il gruppo civico Borgo al Centro ha parlato di “bilancio che guarda al futuro” e ha sottolineato che “il PD locale grida allo scandalo, con il solito metodo della diffusione di notizie non vere, riuscendo a portare come contributo solo la solita becera strumentalizzazione politica. In consiglio comunale i consiglieri del PD hanno dato vita ad una messinscena teatrale, da libro Cuore, senza ovviamente proporre nulla di concretamente fattibile”.

Sulla stessa linea il segretario della Lega Luca Ciavattini: “Il PD, nella più totale scorrettezza, continua a far finta di non sentire che il Comune di Sansepolcro ha subito un rincaro di costi energetici di circa 600.000 euro, così come un adeguamento stipendiale contrattuale di natura statale del personale dipendente di circa 135.000 euro, vari adeguamenti Istat con un importante aggravio dei costi di vario tipo e una minore contribuzione statale rispetto agli anni precedenti”. Per Ciavattini la forza di centrosinistra “esercita una sorta di terrorismo psicologico sulla cittadinanza come se da domani i cittadini fossero vessati come mai avvenuto in nessun’altra parte del mondo”.

Il Partito Democratico ha replicato attraverso un comunicato della propria segreteria comunale: “L’assessore al bilancio e la Lega minimizzano gli aumenti senza comprendere che a fare le spese delle loro scelte sono le famiglie e i pensionati di questa città. Le loro giustificazioni dimostrano insicurezza e disagio per una manovra fortemente impopolare. Si tratta di aumenti che le famiglie di Sansepolcro avrebbero preferito non avere, e un’amministrazione responsabile avrebbe dovuto agire sulla spesa limitandola e non andando ad aumentarla con l’assunzione di tre nuove risorse umane o con fondi destinati a investimenti. Probabilmente c’è da mantenere qualche promessa fatta in campagna elettorale dal folto gruppo di liste e partiti che compongono l’attuale maggioranza”, hanno scritto da via Agio Torto.

Si mobilitano anche forze extraconsiliari

Contro la misura si sono espresse anche forze politiche attualmente non rappresentate in consiglio comunale. Insieme Possiamo ha sottolineato che “avere una tassazione più bassa rispetto ai comuni limitrofi poteva essere un fattore da spendere anche nella battaglia demografica che la città deve portare avanti per non scendere sotto i 15.000 abitanti”, mentre “adesso ci siamo bruciati un ulteriore piccolo elemento di migliore qualità della vita che possedeva Sansepolcro”. Per il gruppo di sinistra “ciò che è stato fatto, ovvero creare un’aliquota unica, è la concretizzazione locale della flat tax che Salvini sogna a livello nazionale”.

Anche il Movimento 5 Stelle ha parlato di “flat tax in salsa borghese al rialzo”, sostenendo che “unica nota saliente” del bilancio dell’amministrazione Innocenti “sono le nuove tasse che andranno a colpire, in linea con quanto disposto dal Governo nazionale, i cittadini più deboli. Come se non ci fossero mai alternative. Come se i cittadini, soprattutto quelli più deboli, non fossero già abbastanza tartassati dall’aumento delle bollette e di ogni genere di bene di consumo”.

Laurenzi invoca l’unità delle minoranze

Il dibattito si è svolto anche sui social, e proprio in un post Facebook l’esponente di PD-InComune Andrea Laurenzi ha lanciato un appello: “Chiedo a tutte le forze politiche di minoranza della nostra città, che sono convinto che in questo caso rappresentano la maggioranza dei cittadini, di prendere posizione, unite, contro questa misura e di richiedere un celere ritorno ad una tassazione più bassa e progressiva, che tenga conto delle fasce di reddito, e propongo di farlo attraverso la sottoscrizione di un manifesto comune”.

L’ex vicesindaco ha significativamente taggato nel relativo post il PD, Adesso, Insieme Possiamo, Catia Giorni del M5S e anche Laura Chieli di Fratelli d’Italia-Sansepolcro Futura, che in consiglio comunale, pur astenendosi, aveva criticato l’aumento dell’addizionale in nome dello slogan “pagare tutti, ma pagare meno”.

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Tantissime prese di posizione, le argomentazioni pro e contro. Laurenzi invoca l'unità delle minoranze