8 marzo, fa discutere la dedica a Norma Cossetto e Anna Frank

Voto unanime del consiglio provinciale di Arezzo, ma non mancano i malumori

09 Marzo 2023
Provincia di Arezzo

Particolare della facciata del Palazzo della Provincia di Arezzo

La Giornata internazionale dei diritti delle donne è stata l’occasione, per la provincia di Arezzo, di dedicare a Norma Cossetto e Anna Frank il foyer della Sala dei Grandi, all’interno della sede dell’ente. La proposta di un'intitolazione comune era arrivata dalla consigliera leghista di Chitignano Cinzia Santoni durante l’ultima seduta del consiglio provinciale, e aveva ottenuto il supporto unanime dell’assemblea.

Tra le premesse alla mozione approvata dal consiglio provinciale il fatto che “l'equilibrio di genere nella toponomastica porta alla luce le storie femminili in un contesto di eventi quasi tutti raccontati al maschile” e la valutazione secondo cui “è fondamentale per la formazione e l'educazione delle generazioni più giovani avere di fronte un numero sempre maggiore di luoghi pubblici intitolati a donne”.

Polcri: “Rafforzare la memoria del sacrificio di tutte le donne”

Ne è seguito un decreto del presidente Polcri che stabilisce che nel foyer vengano affisse due targhe in ricordo di Cossetto e Frank, “per rafforzare la memoria del sacrificio di tutte le donne, che con coraggio hanno sopportato le varie forme di violenza e pericolo”. La finalità, dice il sindaco di Anghiari, è quella “non solo di valorizzare la memoria delle donne vittime di atroci violenze”, ma anche di sostenere “una pratica virtuosa di promozione della parità di genere”.

“Molteplici – spiega il presidente – sono le iniziative che si svolgono nella Sala dei Grandi, e tante le persone che transitano nel foyer di ingresso, dagli studenti, a cittadini, agli ospiti illustri”, per cui “è desiderio di questo ente richiamare all’attenzione le storie emblematiche dei drammi e delle sofferenze sia personali che sociali delle vittime degli orrori della guerra”.

Malumori nel centrosinistra

Fin dal pronunciamento del consiglio provinciale, la scelta di accomunare in nome dell’8 marzo le due figure non ha fatto mancare malumori. Soprattutto all’interno del centrosinistra, dove non tutti hanno accolto con favore – per usare un eufemismo – il voto dei propri rappresentanti in consiglio provinciale. Da qui timidi quanto tardivi tentativi di mediazione, ed è probabilmente frutto di questi il fatto che nel luogo dedicato alle due giovani verranno apposte due targhe distinte.

Insieme Possiamo: “Fermare il revisionismo”

Sul tema c’è stata anche un’articolata presa di posizione da parte del gruppo politico valtiberino Insieme Possiamo: “Molti tendono a mettere in connessione” il Giorno della memoria e il Giorno del ricordo, “come se ricordare tutte le vittime, anche di due storie diversissime come queste, possa cancellare torto e ragione”, vi si legge fra l'altro. “Forse è frutto anche di questa sbagliata tendenza la scelta del consiglio provinciale aretino di intitolare uno spazio comune ad Anna Frank e Norma Cossetto in occasione dell'8 marzo”.

Pur “usando per entrambe la parola crimine per descrivere come abbiano perso la vita”, spiega Insieme Possiamo, “sarebbe curioso chiedere ai parenti di Anna Frank o ad esponenti della comunità ebraica cosa pensino di questa intitolazione. Come c'è profonda differenza tra 27 gennaio e 10 febbraio, ce n’è altrettanta anche con l'8 marzo”, scrive ancora la compagine. “Fare un minestrone di ricordi e commemorazioni non rende giustizia a nessuna di queste importanti date”.

La stessa nota, che critica anche la proposta che verrà discussa dal consiglio comunale di Sansepolcro per la revoca di un’onorificenza italiana a Tito, coglie l’occasione per lanciare “un appello a tutte le associazioni, movimenti e forze politiche con l’obiettivo di fermare il revisionismo storico in atto”. Un dovere per “aree come la Valtiberina, dove la guerra è passata e dove c'era un famigerato luogo di internamento per civili jugoslavi”.

Tags

Abstract
Voto unanime del consiglio provinciale di Arezzo, ma non mancano i malumori