SCUOLA SAN FRANCESCO DI SALES A ROMA, OLTRE 500 TIFERNATI A ROMA PER IL PAPA

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10 Maggio 2017
ttv

Un’esperienza positiva ed emozionante quella che sabato 30 aprile ha visto la partenza da Città di Castello, di quasi 600 pellegrini alla volta della città santa e di papa Francesco. Si è trattato dell’Istituto tifernate San Francesco di Sales che in occasione dei 200 anni dalla nascita della scuola, ha aperto i festeggiamenti di questo traguardo programmando da mesi l’udienza con il papa assieme agli istituti cattolici italiani e stranieri. Otto i pulmann che sono partiti alle prime luci dell’alba con un numerosissimo gruppo composto da insegnanti, alunni, dai più grandi ai più piccoli, dal momento che come sappiamo la scuola comprende tutti gli ordini scolastici, accompagnati dalle rispettive famiglie, parenti amici, ex alunni e naturalmente le suore figlie di San Francesco di Sales. L’udienza si è tenuta in un’affollatissima Piazza San Pietro più blindata che mai tra forze dell’ordine, guardie svizzere e militari, visto il costante stato d’allarme che pesa sulla città eterna ma che ogni fine settimana non impedisce a migliaia di pellegrini di portare il proprio saluto a papa Bergoglio che non ha mancato il consueto giro sulla “papa mobile” dispensando saluti e benedizioni. A capeggiare la fila numerosissima dei pellegrini tifernati il vescovo di Città di castello Domenico Cancian che ha poi accompagnato il gruppo fin dentro il vaticano per la messa dei fedeli. Ben organizzato il gruppo delle famiglie e degli amici delle salesiane muniti di striscione e fular gialli con inciso il nome della scuola per salutare compatti il piontecipe nonostante la dispersione in parte causata dagli oltre 20000 visitatori arrivati sabato in Piazza san Pietro. Misericordia e Riconciliazione le parole alla base del discorso del papa che ha ricordato ai presenti l’importanza di questo Giubileo straordinario dove un peso determinante è rappresentato dall’enciclica Pacem in terris di san Giovanni 23°più attuale che mai, esortando alla verità, alla giustizia, all’amore e alla pace ma soprattutto alla speranza cristiana che è certezza della vittoria dell’amore sull’odio e della pace sulla guerra.

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