Scandalo ambientale a Sansepolcro: un deposito di rifiuti tossici trovato sotto le coltivazioni di orzo e grano

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10 Maggio 2017
ttv

Due ettari di proprietà privata coltivati a grano e orzo, ma sotto i cereali per un metro e mezzo di profondità c’era un’impressionante deposito di rifiuti quasi certamente chimici, sotto forma di fanghi, polveri e detriti vari: insomma, una piccola “terra dei fuochi” in piena Valtiberina. L’hanno trovata gli operatori del Pool Ambiente del Nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Arezzo che hanno compiuto un’ispezione su decreto della Procura della Repubblica aretina. Con loro nell’operazione hanno lavorato gli agenti del comando di Stazione del CFS di Cortona, tutti agli ordini dell’ispettore Gabriele Serafini. Il giacimento di rifiuti tossici si trova in territorio di Sansepolcro, in località Cadinardo, a pochi metri dalle sponde del torrente Afra, affluente del Tevere, non lontano dal confine con il Comune di San Giustino, nella vicina Umbria. Sul grande deposito interrato di rifiuti probabilmente pericolosi stanno effettuando ora controlli e verifiche anche i tecnici dell’Arpat, l’Agenzia di protezione ambientale della Toscana, per individuare esattamente la natura e le caratteristiche di questa enorme quantità di materiale. Dalle prime verifiche pare in ogni caso che si tratti di un gravissimo danno ambientale, ovviamente di natura dolosa, operato sistematicamente da ignoti che nel corso del tempo hanno riempito il terreno di veleni per poi ricoprirlo con colture apparentemente innocenti e innocue. Strettissimo il riserbo degli inquirenti su quanto sta emergendo dall’indagine, ma il silenzio di chi investiga su questo vero e proprio scandalo ambientale autorizza a formulare qualunque ipotesi sugli autori del misfatto, anche le peggiori.

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