OMICIDIO CENCIARINI. DOMANI IL RIESAME DELLA PROCURA SULL'ARRESTO DEL FIGLIO FEDERICO

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10 Maggio 2017
ttv

E’ attesa per domani martedì 12 gennaio la pronuncia del Tribunale del Riesame sull’arresto di Federico Bigotti, il 21enne tifernate accusato di aver ucciso a coltellate la madre, la 55enne Anna Maria Cenciarini. I legali del giovane, gli avvocati Vincenzo Bochicchio e Francesco Areni, hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame per cercare di chiarire alcuni dubbi sia in merito all’ordinanza di custodia cautelare in carcere sia al sequestro di alcuni indumenti trovati nell’immediatezza dell’accaduto e considerati tutti troppo “puliti”, tra questi lo stesso pigiama indossato quella mattina da Federico. Il 21enne, che si troverebbe ancora in uno stato in uno stato di grande frustrazione e solitudine, potrebbe dunque decidere nell’udienza di domani di rompere finalmente il silenzio e fare le sue prime dichiarazioni, dopo quelle fatte a caldo la mattina della tragedia, con le quali riferiva di aver assistito al suicidio della madre. Versione, quest’ultima, smentita definitivamente dopo l’autopsia effettuata sul corpo di Anna Maria, dalla quale era emerso che la donna sarebbe stata colpita da dietro e, addirittura, finita mentre era ancora agonizzante. Sarebbe stato questo secondo gli inquirenti il raccapricciante epilogo dell’ennesimo litigio fra madre e figlio. Dopo l’apparizione televisiva a Pomeriggio Cinque della famiglia Bigotti molte associazioni di volontariato si stanno ora muovendo per sostenere a livello morale ed economico il marito Antonio e i fratelli della vittima. Del resto, già il vescovo tifernate Mons. Cancian nel corso delle esequie religiose nella chiesa di San Pio X a Città di Castello, aveva lanciato a tutti un accorato appello per creare un fondo di solidarietà da destinare alla famiglia. Quanto a Federico, secondo alcune indiscrezioni dal carcere perugino di Capanne avrebbe fornito un'altra versione dei fatti: la madre era già a terra, praticamente morta, ma al suo tentativo di intervenire e soccorrerla, si sarebbe rivoltata e avrebbe cercato di colpire anche lui. Per il gip Carla Giangamboni però si tratta di una strategia "lucidamente predisposta e finalizzata ad accreditare una versione dei fatti in cui Federico stesso sarebbe stato vittima di un accesso di follia della madre". Una versione, insomma, alla quale non sembra credere proprio nessuno.

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